INCHIESTA 'BIS IN IDEM', AI DOMICILIARI DUE DEGLI INDAGATI

Lo ha deciso il Tribunale del Riesame non ravvisando esigenze cautelari tali da giustificare la reclusione in carcere
9 giugno 2014
00:00

VIBO VALENTIA - Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice delle indagini preliminari di Vibo Valentia, nei confronti del dirigente della Provincia di Vibo Valentia, Antonio Vinci, e della dirigente del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, Concettina Di Gesu. I due erano stati arrestati il 20 maggio scorso dell'ambito dell'inchiesta "Bis in Idem" che ha portato al fermo di 9 persone e a sequestri di beni per 30 milioni di euro. Le indagini condotte da polizia e Guardia di Finanza su ordine della Procura della Repubblica del capoluogo, riguardano una presunta truffa che vedrebbe coinvolta la ditta "Eurocoop", aggiudicataria dell'appalto per la raccolta dei rifiuti a Vibo. Secondo gli inquirenti avrebbe illegittimamente beneficiato di contributi regionali senza averne i requisiti. Oltre ai fermati, risultano indagini in corso a carico di altre sei persone. Nei confronti di Vinci e Di Gesu il Tribunale del Riesame non ha ravvisato esigenze cautelari tali da giustificare la custodia in carcere dei due dirigenti a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari. Mercoledì scorso il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà Edith Macrì, responsabile della stazione unica appaltante della Provincia di Vibo, annullando in questo caso l'ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip.

 


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