La sedia vuota

di Franco Laratta

La sedia vuota attende un ospite, qualcuno che sa cosa dire, che ha un’idea, una proposta, un progetto. E che vuole misurarsi senza mai essere arrogante; un ospite che ama dialogare, approfondire, dire la sua e ascoltare anche le idee degli altri. La sedia vuota attende quanti non stanno alla finestra a guardare, ma preferiscono essere protagonisti, attivi, in questa società dell’indifferenza, della mediocrazia. La Calabria è una terra dai mille volti, che fatica trovare la strada del futuro, ma è una terra piena di tante energie, tanti talenti, tante idee.
La sedia vuota la vedrete sempre occupata.

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La Calabria ha bisogno di confronto. Di approfondimenti. Ha  bisogno di capire, ha bisogno di sapere. E non ha più tempo da perdere. Ha già perso troppo battaglie, troppe occasioni sono andate perdute, tante speranze sono state bruciate.

Ed è per questo che siamo qui, per favorire un ragionamento profondo ma mai noioso, mai banale. Vogliamo darvi un approfondimento serio e completo sugli argomenti e sui temi che ci stanno più a cuore. Senza avere la pretesa di insegnare alcunché, senza avere le risposte pronte. Ma avviando un confronto che indichi una via d’uscita. Che guardi in positivo a chi in questa terra vuole emergere, vuole lottare. A tutti coloro che non intendono arrendersi, mai!

Parleremo e approfondiremo i temi dell’ambiente e dei mutamenti climatici; metteremo in luce le nostre bellezze naturali e paesaggistiche per capire come meglio farle fruttare; parleremo del nostro bene più prezioso e potente: la nuova cucina calabrese; discuteremo delle risorse per le nuove imprese e delle prospettive per chi vuole investire; affronteremo i temi dell’accoglienza e delle dipendenze; apriremo una discussione profonda sull’intelligenza artificiale e sulla rivoluzione che sta portando. Non mancherà la cultura, i personaggi che hanno fatto la storia della Calabria, le nuove generazioni che si affacciano sul presente con uno sguardo al futuro.

Sarà una sedia vuota che vedrete sempre occupata. In un salotto dalle luci soffuse, dall’ atmosfera rarefatta, dal clima elegante ma essenziale. Sappiamo già che è una sfida, di quelle che sanno di innovazione nella tradizione. E come cantava Pierangelo Bertoli avremo sempre un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.