Berlusconi 'salva' la Santelli, respinto l'assalto di Caridi

Per il momento Jole Santelli dovrebbe aver schivato il pericolo di un cambio della guardia. L’assalto portato da Antonio Caridi alla leadership di Forza Italia ha perso l’appeal dell’inizio.
di Riccardo Tripepi
14 ottobre 2015
23:12

La trattativa ben avviata a palazzo Madama con Paolo Romani stava procedendo a pieno ritmo. Si è fermata, però, davanti alle resistenze reggine degli azzurri e dopo il faccia a faccia che la stessa Santelli ha avuto con Silvio Berlusconi. Il rapporto tra i due continua ad essere molto solido e il Cavaliere ha promesso a Jole il pieno sostegno anche per le decisioni assunte durante le ultime settimane con la nomina dei nuovi coordinamenti provinciali.


La Santelli, dal canto suo, è riuscita a correggere il tiro rispetto alle originarie intenzioni e con il triumvirato nominato a Cosenza per la gestione del partito è riuscita a ricucire i rapporti con i consiglieri regionali Ennio Morrone e Giuseppe Graziano che avevano minacciato di sfiduciarla.



Lo schema si potrebbe ripetere anche a Reggio Calabria dove dopo le dimissioni di Roy Biasi. Anche in riva allo Stretto per tenersi buone tutte le aree del partito, compresa quella di Caridi, la Santelli potrebbe decidere per una gestione a tre con un uomo espressione di Reggio (scelto dal capogruppo Nicolò), affiancato da una personalità in rappresentanza della tirrenica e uno della jonica. Il nome di Francesco Cannizzaro, delfino di Caridi, continua a circolare, anche se stavolta non come segretario unico.  


Per Crotone, invece, la Santelli potrebbe rispolverare l’idea di pescare uno degli scontenti tra i consiglieri regionali non riconfermati o non ricandidati. E’ gettonato il nome di Salvatore Pacenza, che comunque dovrebbe avere un ruolo nuovo nel partito. In qualche modo si è fatto il nome anche di Nazzareno Salerno che, però, avrebbe risposto picche alla coordinatrice dopo lo smacco subito su Vibo. In ogni caso la posizione del consigliere regionale si è molto indebolita ed isolata. Come dimostrata dalla sconvocazione della riunione del gruppo di palazzo Campanella che pure il presidente Alessandro Nicolò aveva convocato con urgenza dopo la pioggia di critiche sull’operato della coordinatrice regionale.
Naturalmente sullo sfondo di questi grandi movimenti, la preoccupazione dei protagonisti di rimanere tagliati fuori dalle posizioni utili in lista per le prossime elezioni politiche.


Riccardo Tripepi

Giornalista
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