Caso bollette

Paola, giudici di pace e Cassazione bocciano l’invio dei tributi per l’acqua: il Comune rischia il default

VIDEO | Se non venisse approvato il piano di riequilibrio su cui l’amministrazione Politano sta lavorando per la città del Santo potrebbe prospettarsi il terzo dissesto in poco più di trent’anni

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di Francesco Frangella
1 novembre 2023
21:30

Capogruppo consiliare per il movimento “Rete dei Beni Comuni”, che insieme alla compagine “Rigeneriamo Paola” - nel 2022 - ne ha proposto l’elezione a sindaco, Andrea Signorelli è intervenuto su una questione che potrebbe condizionare il futuro, a corto e lungo termine, della città del Santo.

Entrata in vigore sul finire del 2017, la legge sulla prescrizione biennale per le forniture di energia, gas e acqua, è stata inconcepibilmente fraintesa dall’ente amministrato secondo i canoni della “nuova era”, che agendo in conseguenza ad un errore di interpretazione, ha inviato a casa dei cittadini bollette che, varie sentenze dei giudici di pace e addirittura la corte di Cassazione, hanno definito nulle per il mancato rispetto dei termini di emissione, in quanto riferite a consumi - nel caso di specie inerenti l’acqua - per annualità incompatibili con quanto disposto dalla norma.


«È confusione che si si unisce ad altra confusione - è il commento di Signorelli - Purtroppo la gestione di un ente non è facile, questo noi lo comprendiamo, ma commettere errori simili è un qualcosa, davvero, di imperdonabile, che va ad aggravare ulteriormente una situazione già gravosa di suo. È inutile ribadire che lo avevamo detto, in più sedi, nella commissione bilancio consiglio comunale, che l'inserimento di quella cifra, con bollette inviate ai cittadini in maniera massiva, e prescritte, avrebbe potuto generare un buco di bilancio. Dalle prime sentenze, emesse dai giudici di pace, emerge con chiarezza questa situazione».

«A ciò si aggiunga anche un altro dato molto preoccupante - ha proseguito il capogruppo - perché per situazioni analoghe, ovvero nel caso di bollette con richieste di pagamento mandate a casa dei cittadini e prescritte, l'AGCOM ha disposto delle multe molto salate per gli enti. Quindi una situazione davvero non facile da gestire e che non ci lascia ben sperare per il futuro».

In procinto di presentarsi in consiglio comunale per deliberare il piano di riequilibrio finanziario, la maggioranza guidata dal sindaco Giovanni Politano - che proprio negli anni in cui il problema ha iniziato a crearsi, era organico (come molti componenti della sua compagine di governo) all’amministrazione del predecessore Roberto Perrotta - è ora chiamata a trovare il modo per tappare il buco venutosi a creare in un bilancio che considerava acquisite entrate che ora si scoprono inconsistenti.

«Il rischio attuale - è l’allarme di Signorelli - è principalmente quello che salti il piano di riequilibrio che questa amministrazione, a mo’ di proposta, ha sottoposto al ministero, tant'è che noi da qui a breve dovremmo andare in consiglio comunale per votare questo piano di riequilibrio pluriennale. Ma francamente, tra questo errore e tutti quelli precedenti, anche in ottica di previsioni di entrata sballate, come nel caso della Tari, la tassa sui rifiuti, non ci lasciano molte opportunità. Il dissesto purtroppo è un qualcosa di davvero molto, molto concreto. Non vorrei semplicemente che si fosse trattata dell'ennesima manovra politica per farlo dichiarare d'ufficio da parte del ministero - è il sospetto del consigliere - anziché assumersi la politica, questa amministrazione, la responsabilità di dichiararlo attraverso un atto molto semplice, un'assunzione di colpa. Perché bisogna dire che chi oggi amministra Paola l'ha amministrata anche ieri, ha votato tutti i bilanci precedenti, ha contribuito ed è corresponsabile della situazione politica e  finanziaria di questo comune. Io avrei preferito che ci fosse stato quest'atto di onestà nei confronti dei cittadini».

«In caso di dissesto - è la chiosa dell’esponente RBC - noi saremo obbligati a coprire per intero il costo dei servizi, quindi idrico e spazzatura, che già comunque sono alle stelle. Bisogna garantire la copertura integrale dei servizi. Il problema è che poi si avrebbero ulteriori margini di manovra per investire, per rinnovare proprio questi servizi che ad oggi rappresentano più un problema che un'opportunità».

Parlando dell’azione del proprio movimento, Signorelli ha sottolineato :«Noi, più volte, anche in campagna elettorale, nel nostro programma elettorale, abbiamo inserito la possibilità di captare le nostre sorgenti idriche, proprio per evitare di continuare a pagare un milione di euro all'anno di canone alla Sorical, un qualcosa di spropositato. È davvero un sacrificio enorme che si chiede ai cittadini».

«Per non parlare poi del 33% di spazzatura in più che noi paghiamo all’ATO (Ambito Territoriale Ottimale, ndr). Nessuno ha avuto il coraggio di mettere mano a tutto ciò, perché? - si chiede il consigliere, che però poi si risponde - Perché fondamentalmente noi viviamo di espedienti, per via di un'amministrazione politicamente debole».

Duro l’attacco a Giovanni Politano e alla sua maggioranza: «È un'amministrazione non libera - accusa Signorelli - perché se noi continuiamo a dipendere da comuni come Rende e Cosenza, rischiamo di fare l'interesse di altri, ma non l'interesse dei cittadini paolani che dovrebbe essere messi al primo posto in situazioni di questo tipo, e con delle tasse già alle stelle. Non possiamo pretendere che i cittadini paghino ancora di più rispetto a quello che pagano. L'unico risultato che riusciremo ad ottenere sarebbe quello di aumentare l'evasione, ovvero far sì che quei cittadini che non sono messi nelle condizioni di poter pagare le tasse, perché già alte, diventino evasori totali. Si andrà ad aumentare quella fetta di popolazione che è in affanno e in difficoltà. I cittadini se ne stanno accorgendo in questi giorni, con le cifre inserite nelle ultime bollette della Tari. Perché questo accade? Perché ci siamo resi conto che le tariffe approvate quest'anno, in aumento rispetto a quelle dell'anno precedente, erano illegittime, ovvero erano state presentate in ritardo e quindi dichiarate inefficaci».

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