Pd: sale il numero delle firme..e Magorno continua a far finta di niente

‘O Magorno è così convinto delle coperture romane e delle sponde di Minniti e Battaglia da non temere nessun tipo di attacco, oppure ha perso la lucidità necessaria per fronteggiare un momento assai delicato della vita del partito’
di Riccardo Tripepi
26 ottobre 2015
07:16

Ernesto Magorno continua a fare finta di niente. Nonostante sia diventato minoranza nell’assemblea regionale del partito. Le firme raccolte dalla corrente dem sono 174 e non 165 come si era annunciato in un primo momento. Nessun bluff e una richiesta con un elenco di nomi, ormai ufficiale, che chiede al partito la convocazione del parlamentino democrat d’urgenza, secondo le modalità previste dall’articolo 5 dello statuto. In ogni caso non oltre il prossimo 15 novembre.
Una dimostrazione di forza muscolare dei vari Oliverio, Bossio, Adamo, Stumpo, Romeo, Guglielmelli e compagnia cantante che sembra dire al segretario: attento che ti sfiduciamo quando vogliamo. Un avvertimento che si lega, più che alla sanità, al commissariamento della federazione cittadina di Cosenza con l’invio di Ferdinando Aiello a svolgere le funzioni di segretario cittadino. Un’invasione di campo inaccettabile per i dem cosentini, alla vigilia di un appuntamento importante e strategico come le elezioni comunali.
Una situazione diventata ormai esplosiva che segnala, senza contare la manciata di voti che regala la maggioranza ai dem in un’assemblea composta da 300 componenti, un partito completamente spaccato. La gestione del segretario, insomma, non starebbe soddisfacendo nessuno e le voci su un possibile avvicendamento, se non su un nuovo commissariamento, continuano a rincorrersi.
Davanti a questo scenario, Magorno si limita a fare spallucce. Conferma l’assemblea fissata al 25 novembre, come da programma, e spiega ad un partito già diviso che non può dividersi su temi fondamentali come quello della sanità. «Sulla necessità di aprire sulla sanità una discussione franca e risolutiva nell’interesse dei calabresi non possono esserci guelfi e ghibellini all’interno di un partito su cui grava la responsabilità del governo, nazionale e regionale- dice Magorno - Il percorso individuato per rilanciare l’attività di programmazione in uno dei settori nevralgici della vita politico-amministrativa della Calabria, su cui maggiormente si concentra l’attesa di cambiamento dei cittadini, che si concluderà con una discussione in sede di assemblea regionale del partito, già convocata per sabato 28 novembre, conferma - spiega Magorno - che la sanità è in cima all’agenda politica del nostro partito in maniera indistinta, senza differenziazioni. La richiesta di discutere in assemblea regionale delle questioni che riguardano la sanità - evidenzia il segretario del Pd in Calabria - si può quindi considerare sottoscritta da tutti. Non solo tutti i componenti dell’assemblea regionale ma anche tutti i democratici calabresi: i dirigenti e gli iscritti al Pd calabrese, infatti, reputano prioritaria e indifferibile la necessità di aprire una discussione su questo argomento che - prosegue - rappresenta un’assoluta priorità nell'agenda di governo della nostra regione».
Delle due l’una: o Magorno è così convinto delle coperture romane e delle sponde di Minniti e Battaglia da non temere nessun tipo di attacco, oppure ha perso la lucidità necessaria per fronteggiare un momento assai delicato della vita del partito.

 


Riccardo Tripepi

 

Giornalista
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