Primarie Lamezia: clamorosa sconfitta del Pd, il trionfo di Sonni VIDEO-INTERVISTA

Alle primarie lametine Sonni trionfa al primo turno con il 42 per cento dei voti. Il candidato del Pd Richichi resta indietro con il 36,2 per cento delle preferenze. Alta l’affluenza.
di Tiziana Bagnato
13 aprile 2015
10:27

E’ Tommaso Sonni, leader del movimento Città Reattiva, con il 42 per cento delle preferenze, il candidato del centrosinistra che ha superato al primo turno le primarie di coalizione. Un successo enorme quello raccolto dal medico lametino che ha fatto mangiare polvere al candidato del Pd, Enzo Richichi, che si è fermato al 36,2 per  cento dei voti. A seguire Andrea Falvo,leader del movimento Città delle Idee con il 15, 2 per cento e Tonino Leone per Unità Socialista con il 6, 6 per cento.

 


Il Pd grande sconfitto delle primarie di Lamezia


Sin dall’inizio i favoriti erano stati proprio Sonni e Richichi, ma si pensava che nessuno dei due avesse la forza necessaria a superare la quota del quaranta per cento ed evitare il ballottaggio. Ma così non è stato. Sonni, che più volte ha rifiutato la proposta avanzata dai democrat di ritirarsi per lasciare spazio al Pd come traghettatore di tutto il centrosinistra, ha trionfato. A sostenerlo, oltre a movimenti civici, anche una fetta del partito democratico che già mesi fa aveva preso le distanze dalla mancanza di prese di posizione del partito, ufficializzando il suo appoggio a Sonni.

 

Soriero: ‘Sonni vince anche grazie al Pd’


Richichi, estraneo alla competizione fino a poche settimane fa, forse ha avuto poco tempo per farsi conoscere e riuscire a conquistare la fiducia dell’elettorato, ma anche pagato lo scotto di primarie manovrate dai democrat fino alla fine, con date ballerine, candidati presentati e poi ritirati, promesse disattese.


Ma il primo successo raccolto è stato  sicuramente quello dell’affluenza. Chi riteneva che il caos delle ultime settimane avrebbe tenuto gli elettori lontani dalle urne si è sbagliato di molto. A votare sono andati in 3652, molti più delle ultime amministrative e nonostante non concorresse Sel. 

 

Risultati primarie Lamezia - Alle 23.03, quando mancano circa 300 schede da scrutinare non sembrano esserci dubbi su chi abbia decisamente vinto queste primarie. Con il 41, 5 per cento dei voti è  Tommaso Sonni, leader del movimento Città Reattiva, il candidato del centrosinistra lametino -  o meglio delle anime che hanno preso parte alla primarie -  che correrà alle amministrative del prossimo 31 maggio.

 


Enzo Richichi (Pd)  al momento è fermo al 36,67 per cento dei voti.


Il medico lametino, che più volte ha rifiutato di ritirarsi per lasciare spazio al Pd come traghettatore di tutto il centrosinistra, ha superato la quota necessaria a non arrivare al ballottaggio.


Terzo Andrea Falvo ( Città delle Idee) e in coda, Tonino Leone ( Unità Socalista).


A Sant’Eufemia Tommaso Sonni e Vincenzo Richichi hanno ottenuto la stessa identica percentuale di voti, il 33 per cento. A seguire, Tonino Leone con il 17, 2 per cento e Andrea Falvo con il 16, 9.


Leggero vantaggio di Richichi, invece, a Sambiase. Il candidato del Pd racoglie 397 voti, cinque in più di Sonni che si ferma a 392. Falvo raccoglie poi l’11, 3 per cento, seguito da Leone con il 7, 6 per cento. 

 

Affluenza - Oltre 3.652 votanti. Appena chiusi i seggi delle primarie lametine, il primo dato vincente è sicuramente quello dell’affluenza, per nulla scontata visto che si prevedeva che il caos politico delle ultime settimane e l’avvicendarsi di nuove candidature e ritiri – ultima quella di Panedigrano ad una manciata di ore dal gong – avrebbe provocato un forte astensionismo.
Nulla di più sbagliato a quanto pare. E’ stato l’ex comune di Nicastro ad avere il numero maggiore di votanti, seguito da Sambiase. Ultima Sant’Eufemia.


Come consuetudine nella città della Piana non sono mancati gli avvistamenti di simpatizzanti del centrodestra che hanno espresso la loro preferenza sul centrosinistra.


I rumors danno come più quotati Tommaso Sonni, esponente di Città Reattiva, e Enzo Richichi, candidato unico del partito democratico.  A seguire ci sarebbero Andrea Falvo e Tonino Leone, ma sarà ora lo scrutinio a dire chi correrà a sindaco.
Intanto Rosario Piccioni, leader di Lamezia Insieme e grande escluso dalle primarie oggi ha continuato a fare campagna elettorale, incontrando la gente sul lungomare ‘Falcone e Borsellino’ e dando spazio all’iniziativa “Corriamo…insieme”.

 

Le primarie di Lamezia - Primarie tanto sofferte, più volte rimandate e che nella giornata di ieri hanno perso un pezzo. Si tratta dell’avvocato Nicolino Panedigrano, candidato con il movimento Rete Civica.


Quello che dovrebbe essere un alto momento di democrazia e partecipazione, si è trasformato a Lamezia in un difficile scontro tra personalità, ma soprattutto in una via crucis per il partito democratico. Quando i tentativi di trovare un candidato unico sembravano falliti e in cinque si apprestavano a correre alle primarie, alcuni dei quali avevano già iniziato la campagna elettorale con tanto di incontri, manifesti e santini, il partito è stato commissariato. Pino Soriero, prese le redini dei democrat, ha prima imposto uno stop alla campagna elettorale, e poi iniziato incontri locali e romani per cambiare il percorso fino ad allora seguito. Fallito il tentativo di candidare l’imprenditore Eugenio Guarascio, Soriero ha riconvocato le primarie, salvo poi dare un nuovo stop e imponendo il candidato unico Enzo Richichi.


Oltre a lui corrono Andrea Falvo, candidato di Città delle Idee, prima chiamato dal Pd e poi rinviato a casa chiedendo la restituzione della tessera. E, poi, ancora, Tommaso Sonni, candidato di Città Reattiva e Tonino Leone, Unità Socialista.

 

Panedigrano lascia le primarie - L’avvocato ritira la sua candidatura a sindaco. Quando ormai ulteriori colpi di scena in queste tanto sofferte primarie sembravano definitivamente dribblati, Nicolino Panedigrano, candidato con Rete Civica, ha ritirato la sua candidatura sia dalle primarie che dalla competizione elettorale. La decisione, comunicata durante un incontro indetto da Panedigrano per affrontare il piano sanitario varato da Scura, è legata alla volontà di «riacquistare la sua libertà e autonomia».


«La mia decisione – ha dichiarato – non è un passo indietro, ma un passo in avanti per andare fuori dall’ingabbiamento della coalizione». Ma non solo. Per Panedigrano si tratterebbe di primarie farsa, mentre l’attuale centrosinistra non sarebbe che un’ombra rispetto a quello da lui progettato.


L’avvocato, da sempre impegnato in battaglie civili, specie sul piano sanitario, spera anche così di potere essere più autonomo  nel proseguire su questa strada. Allo stesso tempo non ha nascosto la delusione per non essere riuscito a riunire attorno a sé la compagine che avrebbe voluto, parlando di mancata volontà da parte di altri esponenti politici a schierarsi.

 

I candidati fuori dalle primarie- Ad aspettare l’esito delle primarie per capire con chi dovranno vedersela nell’ambito del centrosinistra nelle amministrative di primavera, sono Francesco Grandinetti e Rosario Piccioni.


Grandinetti candidato con Lameziaenonsolo, avrebbe chiesto più volte di avere la tessera del Pd e di concorrere alle primarie interne ai democrat, ma si sarebbe visto rispondere picche. Lo ha dichiarato lui stesso nell’ambito di un incontro in cui non ha esitato a parlare di patti non rispettati da parte del partito democratico, e della sua volontà di aspettare l’esito delle urne di oggi per poi decidere come muoversi.


Piccioni, uscito in un primo momento dalle primarie tacciandole di poca trasparenza, ha chiesto poi di rientrarci venendo messo alla porta. Per il leader di Lamezia Insieme si tratterebbe di un sopruso targato Pd e di un vero e proprio abuso.


Ad attendere l’esito delle primarie ci sono poi gli altri candidati: Giuseppe d’Ippolito per il movimento Cinque Stelle, Paolo Mascaro, Pasqualino Ruberto, Armando Chirumbolo, Nicolino Mazzocca e Mimmo Gianturco per il centro destra.


Il tutto mentre la città sembra già stanca di una campagna elettorale così avvelenata e, a tratti,poco elegante. Sicuramente non sobria, piena di ripensamenti e passi indietro.

Giornalista
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