SUCCESSIONE A SCOPELLITI: IL CENTRODESTRA PUNTA SULLE PRIMARIE

Per stabilire il prossimo candidato alla guida della coalizione, sembra esserci l’accordo tra i partiti. Gasparri, Alemanno, Pacenza e i Gentile sulla stessa lunghezza d’onda. Tace solo l'ex governatore
2 giugno 2014
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VIBO VALENTIA - Un tempo erano il cavallo di battaglia del centrosinistra. Oggi le primarie sembrano essere divenute, almeno in Calabria, l’unica chance rimasta al centrodestra per raccogliere i cocci di una coalizione in frantumi dopo il voto europeo e la sconfitta di Scopelliti. In tanti le hanno reclamato nelle ultime ore, per evitare di finire nel tritacarne renziano come accaduto già alle europee. Se si esclude il silenzio di Giuseppe Scopelliti, per il resto è un coro di assensi alla selezione che dovrebbe portare alla scelta del candidato da opporre al mister x che il pd, in un modo o  nell’altro, prima o poi troverà, non senza travaglio.

 


Via libera da Gasparri. “Non servono liti interne  - ha puntualizzato Maurizio Gasparri – Urgono regole e metodo. Per le prossime elezioni a cominciare dalla Calabria i candidati dovranno essere scelti tramite le primarie”. A fargli eco, Salvatore Pacenza: “Scegliere i candidati nel chiuso di una stanza potrebbe essere un errore letale. Le primarie o qualsiasi altro strumento di consultazione – ha asserito convinto il presidente della Commissione sanitaria di palazzo “Campanella” - sono la via più idonea per ricompattare il centrodestra calabrese in vista delle regionali”.

 

L’ok di Alemanno. Sulla stessa lunghezza d’onda, Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni d’altronde sin dalla sua nascita ha sponsorizzato le primarie. “E’ il metodo più idoneo –ha chiarito Gianni Alemanno parlando della punta dello stivale – per arrivare a scegliere candidati unici nel centrodestra”. Dove si naviga a vista, invece, è proprio nel partito di Alfano.

 

Il silenzio di Scopelliti. La rottura tra Scopelliti e la famiglia Gentile ha aperto una vera e propria faida. E se il senatore bruzio continua a parlare di unità degli intenti, il quartier generale dell’ex governatore, prima condannato dalla magistratura, poi silurato dalla famiglia cosentina, si tace preparando le prossime mosse.

 

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