Dializzati: verso la fine del calvario

A Palazzo Alvaro, il Sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà e il Consilgliere Delegato alla Sanità, Filippo Bova, hanno convocato una riunione operativa per la risoluzione del caso dei malati di rene, costretti a fare la dialisi in Sicilia
di Rosaria Giovannone
24 ottobre 2017
17:18

“Mi alzo la mattina presto, tre volte a settimana. Alle quattro suona la sveglia, che devo dirle? A chi la racconto? Chi ti capisce?”. Filomena B., 83 anni, è una dializzata di Reggio Calabria, costretta  a raggiungere Messina per fare la terapia: quattro ore di trattamento in ogni seduta con conseguenti disagi fisici, familiari ed economici.

La sua è anche la storia di altri 34 pazienti che da due anni raggiungono l’isola per una cura indispensabile. A gravare su loro, da qualche mese, anche la sospensione dei cosiddetti “biglietti autorità”, quelli ridotti ed erogati a favore di chi è affetto da gravi patologie e deve recarsi in Sicilia per cure mediche. La disposizione è giunta dalla società di traghettamento Caronte&Tourist.


A Reggio Calabria l'incontro con i dializzati

Il problema è serio e la città metropolitana sembra volersene fare carico. A Palazzo Alvaro, il Sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà e il Consigliere Delegato alla Sanità, Filippo Bova, hanno convocato una riunione operativa.

Al meeting hanno partecipato i vertici dell’Asp di Reggio Calabria: il direttore generale, Giacomino Brancati e il direttore sanitario Pasquale Misiti; il Segretario regionale Anes, Antonio Montuoro  con Francesco Puntillo; il responsabile dialisi dell’Azienda Ospedaliera, Maurizio Ciccarelli; i responsabili dialisi di Melito, Maria Letizia Mannino, e di Palmi, Domenico Plutino.

 

"La dialisi è, e deve restare pubblica".

Tutti concordi a risolvere il problema dei dializzati. I rappresentanti dei diversi ambiti  hanno ribadito due concetti: “la dialisi è, e deve restare pubblica. I nefropazienti possono e devono essere trattati in loco”.

Ogni anno, la sanità calabrese spende due milioni e mezzo per i malati di reni. “I risparmi, se si ponesse fine alla migrazione sanitaria, consentirebbero di istituire la seconda dialisi a Reggio. Una cifra che potrebbe essere utilizzata per la realizzazione di un centro dialisi nella città reggina, consentendo loro di sottoporsi alle cure, senza necessità di spostamenti”, ha dichiarato il Consigliere Delegato alla Sanità, Filippo Bova.

"Le esigenze dei pazienti sono le nostre esigenze e priorità".

Dal Comune, da tempo, era stata diffusa la volontà di concedere i locali dei Ricoveri Riuniti, di proprietà dell’Ente,  per la realizzazione del centro dialisi  che basterebbe a contenere tutti i dializzati secondo le prescrizioni di legge.

“Le esigenze dei pazienti, sono le nostre esigenze. Le loro priorità, le nostre”, ha concluso il Consigliere Delegato alla Sanità, Filippo Bova. Il delegato comunale al settore, Valerio Misefari, ha aggiunto: “Questo è solo il primo di una serie di incontri che porteranno all’istituzione di un nuovo centro di dialisi pubblico a Reggio”.

 

Rosaria Giovannone

 

 

 

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