Reggina, quattordici mesi da incubo: da Gallo a Saladini, le tappe di tutti i problemi extra-campo
Da febbraio 2022 a oggi, il club amaranto non ha avuto pace fra deferimenti e penalizzazioni nonostante l’avvento del patron lametino. Riavvolgiamo il nastro, con gli scenari possibili
Gallo arrestato, la Reggina in mano a Saladini
A un mese e mezzo da quella conferenza stampa, però, il 5 maggio la Guardia di Finanza di Roma mette agli arresti l’imprenditore capitolino, con l’accusa di riciclaggio e omesso versamento dell’Iva. Per la Reggina, non coinvolta nelle indagini delle fiamme gialle, sembra il capolinea: inizia una corsa contro il tempo per trovare qualcuno che rilevi la società, ne paghi le spese necessarie per ultimare la stagione e completare l’iscrizione al campionato di Serie B 2022-23.
Si muove Fabio De Lillo, prima General Manager, poi divenuto amministratore unico al posto di Gallo; si muovono tutti, compreso Massimo Taibi, che da direttore sportivo, si ritrova protagonista dei dialoghi con lo studio Tonucci di Roma, teatro delle principali trattative per capire chi potesse prendersi in carico la Reggina 1914. Alla fine, a farlo, è Felice Saladini: l’imprenditore lametino si convince della bontà dell’operazione, entrando in scena il 17 giugno 2022, a cinque giorni dalla deadline per l’iscrizione alla Serie B.