L'inchiesta fece emergere un sistema di gestione degli appalti per la raccolta dei rifiuti il cui fulcro era l'imprenditore Rosario Azzarà dell'Ased. Indagato anche l'ex consigliere regionale Pasquale Tripodi e diversi sindaci dell'area greco-calabra
Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria pone agli domiciliari uno dei principali indagati dell’inchiesta che lo scorso 7 dicembre ha portato all’arresto di 14 persone
Considerata impresa di riferimento della cosca di ‘ndrangheta “Iamonte”, l’Ased è stata individuata come società egemone dell’intera provincia reggina nel settore della raccolta e gestione dei rifiuti, capace di accaparrarsi importanti appalti pubbliche, anche attraverso il ricorso a metodologie intimidatorie
Il provvedimento emesso dal Prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari dopo l’operazione che nei giorni scorsi ha portato all’arresto del titolare della società, Rosario Azzarà
Al titolare dell'impresa di raccolta dei rifiuti Ased contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. I rapporti con le cosche avrebbero reso possibile negli anni il consolidamento della sua azienda in posizione leaderistica