Bankitalia, la crisi in Calabria non si ferma: crollano occupazione ed export

Il rapporto sull’andamento dell’economia calabrese, presentato a Catanzaro, segnala dati ancora negativi
di redazione
17 novembre 2014
14:57

Economia calabrese in crisi. È quanto è emerso questa mattina a Catanzaro nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Filiale della Banca d'Italia. Durante il dibattito è stato presentato l'aggiornamento congiunturale sull'economia calabrese che illustra l'andamento dell'economia reale e del mercato del credito nei primi sei mesi del 2014. I dati venuti fuori dal Rapporto segnalano che, nonostante alcuni lievi segnali di ripresa osservati nel 2013, nella prima parte del 2014 è proseguita la fase negativa dell'economia regionale, caratterizzata dalla debolezza della domanda e dalla limitata propensione a investire delle imprese.


“Secondo il nostro sondaggio congiunturale - spiegano da Bankitalia - le imprese delle costruzioni e quelle dei servizi hanno registrato in media i risultati peggiori in termini di fatturato. Nel mercato del lavoro, si è confermata la dinamica particolarmente negativa registrata nell'ultimo biennio. Il numero degli occupati si è ancora ridotto, in linea con il quadro congiunturale. Nel complesso, la situazione occupazionale continua a risentire della fase sfavorevole più che nel resto del Paese.



Nel primo semestre del 2014 infatti, il tasso di occupazione rilevato nella nostra regione è del 37,6%. Dall'indagine emerge, inoltre, che il calo del tasso di occupazione riguarda maggiormente la componente femminile (-4%) rispetto a quella maschile (-2,4%), con una flessione concentrata soprattutto sui lavoratori autonomi, mentre il dato dei lavoratori dipendenti è rimasto pressoché invariato. La quota di imprese industriali che ha dichiarato un aumento del fatturato nei primi nove mesi del 2014 è stata pari al 20 per cento, a fronte del 36 per cento che ha segnalato un calo".


Anche per il futuro i dati non sono molto confortanti. "Le aspettative per l’ultima parte dell’anno e l’inizio del 2015, infatti, rimangono incerte: il 29 per cento delle imprese prevede una crescita del fatturato, mentre il 24 per cento si attende un ulteriore calo. Tale andamento - evidenziano - è in linea con i risultati dell’indagine Istat sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere meridionali che indicano, per i primi nove mesi del 2014, una stagnazione dei livelli della produzione e degli ordini".

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