Abolizione caccia Calabria: «Candidati alla Regione bocciati, troppi interessi da tutelare»

Il rappresentante del sodalizio spiega: «I programmi sembrano più una slide frettolosa commissionata all’ultimo minuto»

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22 gennaio 2020
18:23
Cinghiale
Cinghiale

«Ad appena pochi giorni dall’avvio della consultazione elettorale per le regionali in Calabria, abbiamo deciso di controllare, programmi online alla mano, la posizione ufficiale dei candidati alla presidenza della nostra regione, in merito all’annoso argomento “caccia e pesca”, stilando le nostre ormai famose “pagelle animaliste”». È quanto riporta in una nota stampa Salvatore Belfiore in rappresentanza di Abolizione Caccia Calabria nell’illustrare i “voti” per i candidati alla presidenza. Ecco la nota.

 


«Abbiamo oggettivamente constatato che l’argomento caccia e quindi la tutela –vera- del nostro patrimonio faunistico è un argomento da non citare e da non toccare in nessun modo perché gli interessi che gravitano attorno ad esso, potrebbero scontentare la strapotente lobby dei cacciatori e quindi tutti i nostri candidati, si sono guardati bene dal nominare l’argomento. I programmi sembrano più una slide frettolosa commissionata all’ultimo minuto per evitare commenti inopportuni …ma i contenuti e tutto quello che si sarebbe potuto esprimere sono volutamente assenti.

Qual è stata la posizione in merito alla caccia in Calabria fino ad oggi? Il governo uscente del Pd, oltre alle ben note concessioni ai cacciatori ( pre aperture a ridosso di incendi e siccità e chiusure posticipate…) aveva altresì concesso a luglio del 2019, con una modifica della legge quadro 157/92 di aumentare il numero di capi da abbattere (dei famosi e terribili cinghiali…) da 500 a 3.400. Adducendo il tutto, come sempre, a una tutela delle colture agricole e del patrimonio (fingendo di ignorare la provenienza di questi cinghiali non italiani e non avendo mai aggiornato il piano faunistico regionale da almeno dieci anni).

 

«Per continuità, iniziamo quindi, con  Pippo Callipo candidato del centrosinistra: bocciato. Forse per un malcelato e latente conflitto di interessi (l’imprenditore ha creato la sua fortuna con la pesca massiva dei tonni…) l’argomento della caccia e della tutela faunistica non trova alcuna menzione nel programma del centro sinistra, che seppure citi argomenti come: “tutela del patrimonio boschivo”…dei “parchi e delle aeree naturali protette”,  non spiega concretamente come e in che modo attuare dei piani di tutela dei nostri amici animali. Proseguiamo con la candidata del centro destra Jole Santelli: bocciata. In questo programma si usano anche altisonanti termini anglosassoni : “Friday for future…Green Deal…” , si delira senza costrutto sul patrimonio boschivo, ma la candidata  sembra non far alcun cenno all’argomento caccia. Cosa è rimasto dei siparietti pasquali animalisti di Silvio Berlusconi che allattava teneramente gli agnellini? (la cui fine, ad oggi,  non ci è dato sapere...) Cosa resta delle posizioni palesi pro caccia e assolutamente schierate della Lega di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni, i quali hanno trascorso, praticamente l'intera campagna elettorale, a sancire accordi di ferro e "piombo" con tutte le categorie di lobby delle armi e dei cacciatori esistenti in Italia, rassicurandoli addirittura sulla diminuzione delle aree protette?».

 

Candidato Francesco Aiello del Movimento 5Stelle: non classificato. I dieci punti espressi in cinque righe appena ( i cui link rimandano sempre a una sua foto sorridente…) oltre a tradire problemi oggettivi di impaginazione grafica (particolare che impensierisce vista la professionalità del candidato e la caratura stessa dei suoi collaboratori che di #Blog e #ProgrammiTrasparentieOnesti dovrebbero aver fatto un vessillo ideologico…) risultano del tutto privi di reali e concreti contenuti. Si farfuglia criticando, come d’abitudine, sulla “precedente amministrazione” (vezzo comune alla corrente stellata, che però è ormai al governo nazionale da un po’…), ma non si enuclea un concetto, che sia uno, in merito al patrimonio faunistico e alla sua tutela. Evidentemente le posizioni del movimento, portate avanti dal nostro orgoglio nostrano Parentela con la Legge Gallinella ribattezzata “autorizza massacri” in merito all’”operatore abilitato”, il famoso selecontrollore, sono ampiamente condivise dal candidato alla presidenza regionale e dal suo team.

 

Candidato Carlo Tansi: intelligente, ma non si applica. Posto che la parola “caccia” non è contemplata neanche in questo programma, gli argomenti esposti, quantomeno tradiscono una sensibilità di fondo più pertinente all’argomento “ambiente” forse per il passato del candidato come responsabile della protezione civile. È l’unico programma nel quale si parla di servizi veterinari e randagismo, ad esempio, ma non vi è fatta alcuna menzione al patrimonio faunistico e alla sua tutela. Per quanto ci riguarda quindi, ancora una volta l’argomento dell’ambiente, inteso come valorizzazione reale a concreta di tutte le nostre risorse flori faunistiche, appare come un cavillo non evitabile, che si appone in programmi frettolosi e privi di contenuti reali, solo per obbligo di circostanza.

Sono lontane le prospettive di condivisione di esperienze con le professionalità e le realtà che ogni giorno lottano sui territori per garantire la sopravvivenza di tutte le specie del nostro delicatissimo e prezioso ecosistema, che il più delle volte, viene dato per scontato e offeso. Siamo ancora la regione dei bracconieri e del turismo venatorio illegale da parte di cacciatori di altre regioni che approfittano della totale anarchia e mancanza di controlli vigenti in Calabria. A quando l’aggiornamento del piano faunistico regionale? Quando dei piani di contenimento di specie inserite dai cacciatori stessi e di reale protezione e tutela della fauna locale a rischio?».

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