Territorio abbandonato

Reggio, degrado anche sulla spiaggia Sabbie bianche di San Gregorio: un tempo tra le più belle della città

VIDEO | Acqua di scarsa qualità ma mare balneabile, un sottopasso fatiscente per l’accesso, un pontile arrugginito, cumuli di spazzatura popolano un tratto di litorale che tanti anni fa era stupendo

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di Anna Foti
2 agosto 2022
22:00

Mare ai limiti della balneabilità con una qualità dell’acqua scarsa, secondo i dati Arpacal e il portale delle Acque del ministero della Salute, e tutto intorno uno scenario degradato segnato da rifiuti in spiaggia, da un pontile arrugginito e da tempo abbandonato e dal torrente Menga il cui greto è occupato da un folto canneto sotto il quale costantemente si fa strada uno sversamento, che certamente contribuisce a spiegare la scarsa qualità dell’acqua in questo punto del litorale.

Ecco come si presenta oggi il tratto iniziale della spiaggia Sabbie bianche di San Gregorio, zona Sud di Reggio Calabria, alla quale per altro si accede attraversando un sottopassaggio fatiscente e che accoglie chi vi arrivi con la spazzatura accumulatasi all’ingresso del cancello dell’omonimo villaggio, che più volte ha sollecitato il Comune a eseguire una raccolta regolare dei rifiuti. Una situazione per la quale si è adesso alla ricerca di soluzioni.


Insomma uno specchio di precarietà e fatiscenza che oltraggia un panorama naturale di rara bellezza.

La ruggine e la decadenza

Siamo anche ad un passo dall’aeroporto Tito Minniti e dell’omonima fermata della stazione ferroviaria. Non a caso qui era stato concepito e anche costruito un trentennio fa un pontile oggi pericolante e fortemente degradato che avrebbe dovuto servire il vicino scalo reggino nell’ottica della mai conseguita intermodalità, consentendo l’attracco dei mezzi veloci provenienti da Messina. Una infrastruttura mai pienamente decollata e che oggi campeggia con il suo ferro arrugginito in tutta la sua bruttura, costituendo, nonostante i divieti di fruizione, anche un pericolo per la sua precarietà.

Il torrente Menga invaso da canneti

La distesa delle Sabbie Bianche è, dunque, interrotta dal torrente che confluisce a mare e occupato da canneti e vegetazione, segni evidenti di assenza di regolare manutenzione (intervento richiesto dal Comune ma non rientrato tra quelli finanziati dalla Città metropolitana), ed è popolata da rifiuti che ne deturpano l’immagine e ne compromettono la piena fruibilità.

I rifiuti del villaggio Sabbie Bianche

Da settimane si discute se e dove possano essere collocati, in luogo dei singoli mastelli, dei cassonetti all’interno del condominioLarga parte dei residenti del villaggio ritiene questa l’unica soluzione per evitare gli accumuli fuori dal cancello; soluzione, tuttavia, di non facile praticabilità per via dei ristretti spazi interni allo stesso condominio.

Complice il numero di 34 condomini, e dunque di 34 mastelli fuori dal cancello, e di una raccolta in passato non sempre regolare – per via della quale anche chi facesse regolarmente la differenziata era costretto a rinvenire con difficoltà il proprio mastello tra i rifiuti – la situazione che viene periodicamente a crearsi equivale a una micro discarica che espone la zona residenziale a rischi igienico-sanitario.

La voce del comitato “Io Vivo San Gregorio: vedo, sento, parlo”

«La spiaggia Sabbie bianche – ha spiegato Domenico Cicciù, presidente del comitato “Io Vivo San Gregorio: vedo, sento, parlo” – come la Sorgente e altre, era un fiore all’occhiello della zona Sud di Reggio Calabria. Nel corso del tempo, prima il pontile, il fallimento del suo utilizzo e il conseguente abbandono e poi lo sversamento di acque reflue, non sempre negli anni regolarmente depurate, hanno determinato l’abbrutimento di questo luogo, dove oggi insistono delle significative problematiche ambientali. Criticità che, purtroppo, riguardano anche lo specchio d’acqua sotto la fermata della stazione di San Gregorio. Della condizione del mare e delle spiagge, della loro pulizia e accessibilità, del centro agroalimentare di Mortara dove gli operatori commerciali ancora attendono di poter lavorare in una struttura agibile e della creazione di un centro aggregativo, abbiamo parlato in occasione di un incontro avuto a giugno al Comune di Reggio Calabria. Abbiamo ricevuto delle rassicurazioni circa alcuni interventi ma adesso attendiamo i fatti», ha concluso Domenico Cicciù, presidente del comitato “Io Vivo San Gregorio: vedo, sento, parlo”.

Giornalista
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