In Calabria è emergenza spopolamento
La Calabria detiene il record negativo di nascite. Lo dice l’Istat nel suo rapporto annuale. Secondo l’istituto nazionale di ricerca si fanno sempre meno figli, la popolazione invecchia e i giovani scappano da questa terra che ha fame di lavoro
Si fanno sempre meno figli, la popolazione invecchia e i giovani scappano da questa terra che ha fame di lavoro. È la fotografia scattata dall’Istat nel suo rapporto annuale. Gli indicatori demografici 2016 tracciati dall’istituto nazionale di statistica, evidenziano un quadro desolante.
La popolazione calabrese diminuisce inesorabilmente, passando dai 1.970.500 residenti dello scorso anno agli attuali 1.964.900.
I movimenti migratori dall'estero, ovvero di chi si trasferisce nella nostra regione, segnano un + 5.100 residenti. Numeri che non bastano a far quadrare i conti , poiché di contro ci sono 7.200 calabresi che hanno deciso di trasferirsi fuori regione. A questo si aggiunge il dato negativo sul tasso di fecondità. Si fanno sempre meno figli. La media per ogni famiglia calabrese è di 1,29 figli per donna, contro la media nazionale di 1,34.
«Un dato – spiega al “Quotidiano del sud” il professor Giuseppe De Bartolo, ordinario di demografia dell'Unical – che non assicura il ricambio delle generazioni. Una regione con tassi così bassi difficilmente riuscirà in futuro a recuperare».
Secondo le proiezioni Istat, spiega ancora De Bartolo, «da qui al 2065 la popolazione calabrese scenderà a 1 milione 500mila abitanti. Cala l'indice di fecondità e invecchia la popolazione. Gli over 65, che nel 2002 rappresentavano il 17,1 per cento della popolazione calabrese, oggi sono il 20,5, mentre gli under 14 in circa quindici anni sono scesi dal 16,6 per cento al 13,6».
Cristina Iannuzzi