La storia

Il sogno di mamma Maria prima dell’incidente del figlio: «Una sposa con un neonato: era il mio Federico che nasceva di nuovo»

Il 13 gennaio scorso un giovane odontoiatra di Crotone ha rischiato di perdere la vita cadendo con la sua moto. Il giorno prima un strano sogno ha “avvertito” la madre del medico e poi l’ha convinta che si sarebbe salvato. Ecco la storia tra cronaca e fede

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di Franco Laratta
29 gennaio 2023
11:30
A sinistra Federico nel letto dell’ospedale. A destra insieme alla sua compagna Rosalia
A sinistra Federico nel letto dell’ospedale. A destra insieme alla sua compagna Rosalia

«La notte prima dell’incidente di mio figlio - racconta Maria, una professoressa di Inglese di Crotone - ho sognato una sposa con in braccio un neonato». Maria non sa se nel sogno era lei (solo alla fine di questa storia scoprirà tutto!), anche perché, dice, «non ho mai indossato l’abito bianco, in quanto non mi sono sposata in chiesa». 

Al risveglio Maria ha pensato molto a quello strano sogno, a quella sposa in bianco con un neonato in braccio: «Meditavo e mi venivano i brividi perché trovavo il sogno piuttosto inquietante». 


Poi, lo scorso 13 gennaio, l’incidente. La sera di quello stesso giorno, suo figlio Federico Sacco, 39 anni, odontoiatria, usciva dal lavoro con la sua moto, quando a un incrocio è stato violentemente sbalzato a terra. Il giovane uomo è subito apparso in condizioni molto serie. Sono state ore terribili. Soprattutto per la mamma che apprende subito la notizia. Ma nonostante la disperazione di quei momenti, avvertiva dentro una strana sensazione, qualcosa del tipo: “Tranquilla, andrà tutto bene”. Essendo molto credente, avvertiva in questo un segno di fede, e una certezza: «Sentivo che il Signore avrebbe tenuto in vita mio figlio…».
Maria, da mamma forte e molto sensibile, vive per i suoi due figli, che hanno sempre dato un senso alla sua vita. Il papà di Federico è anch’egli un dentista molto conosciuto.

La prima persona a prestare soccorso a Federico che giaceva a terra è stata Ilaria, una sua collega odontoiatra. Portato d’urgenza al Pronto soccorso del vicino ospedale cittadino, subito dopo sono arrivati gli amici, i parenti e i conoscenti, ma soprattutto c’erano tutti i suoi colleghi e gli assistenti del centro medico di Crotone nel quale lavora.

È arrivato anche il suo docente di maxillo facciale, il prof. Massimiliano Amantea, che non lo ha lasciato un attimo. C’erano pazienti e amici cari. Il giovane medico è molto conosciuto e apprezzato in tutta la città.

Federico è rimasto ricoverato ed è stato curato per una settimana, poi è stato trasferito al Marrelli hospital dove ha subito un intervento alla mandibola.
Ma la figura centrale di questa drammatica storia è stata la sua compagna Rosalia, ininterrottamente al suo fianco in ospedale, sempre appoggiata al lettino di Federico, per toccarlo e accarezzarlo, come a trasmettergli la forza del suo grandissimo amore. E se Rosalia faceva un po’ per muoversi o dare un passo da lui, ecco che lo sguardo di Federico la invocava disperatamente, come fosse il suo ossigeno, senza il quale avrebbe potuto morire. Per giorni e notti, la ragazza non si è allontanata mai da Federico. 

La foto che ha pubblicato la mamma di Federico, con Federico e Rosalia nello stesso lettino dell’ospedale, è bellissima, ed una pagina d’amore: è un momento di totale abbandono di entrambi, stretti e uniti per lottare insieme contro tutti ì rischi e i pericoli che dovevano essere ancora affrontati. Il giorno dopo Federico è stato sottoposto ad un lungo e delicato intervento chirurgico. 

Ora è fuori pericolo, le cose si mettono al meglio, ma sarà lunga. Dovrà ancora subire piccoli interventi e cure mediche, ma in tutti prevale un senso di speranza: è andata bene, ma poteva essere una tragedia. Lui è giovane e ha tanta voglia di vivere, è un bravissimo medico dentista, è molto apprezzato dai suoi pazienti. Tornerà quello di sempre.

Ritornando al sogno della mamma di Federico, è lei stessa a raccontarci il finale: «In questo periodo avevo costantemente in testa quel sogno, e ho sempre cercato di interpretarlo. Ma era difficile. Poi all’improvviso un’illuminazione: quella sposa ero io, il neonato che tenevo in braccio era mio figlio Federico. Mio figlio che è nato per la seconda volta. Per me un miracolo!».

È proprio vero che il dolore più buio ti fa apprezzare la vita e ci fa capire quanto ci appartengono gli affetti più cari.

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