Il progetto

Povertà educativa, un’associazione calabrese la combatte con il gioco: «Trasformiamo spazi quotidiani in spazi poetici»

Si chiama Fiori Florensi e si occupa di promozione sociale con un approccio diverso da altre realtà. La coordinatrice Maria Costanza Barberio: «Non ci piace lamentarci, costruiamo relazioni e cerchiamo di prevenire il disagio»

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di Franco Laratta
12 marzo 2024
19:50

“Fiori Florensi” è un’associazione di promozione sociale diversa da tutte le altre. Ha come settore di riferimento l'educazione. Ne parla Maria Costanza Barberio, coordinatrice dei progetti di educazione curati dall'associazione, “custode del gioco” e promotrice del manifestodelgioco.it, ambassador Calabria di adrmedianos.com: «Il nostro sogno è scendere da quel podio di povertà educativa, la Calabria è al primo posto. Il nostro motto è: si può e si deve fiorire anche nel deserto. Non ci piace lamentarci, ci piace giocare e costruire relazioni con istituzioni, con le persone (minori e adulti) attraverso il gioco, l'arte in natura, pratichiamo l'outdoor education con l'approccio sistemico di educazione emozionale. Imparare a conoscere il nostro territorio per imparare ad amarlo».

Maria Costanza con l’associazione “Fiori Florensi” è decisa nell’impegno di promuovere benessere «… e di prevenire il disagio, e accompagnare il disagio al c.a.r.a. di Isola di Capo Rizzuto; giochiamo nelle scuole, fuori le chiese, in radio, nelle strade di San Giovanni in Fiore e dei paesi vicini. Giochiamo con il consenso di chi dice “Sì” al nostro invito “Vuoi giocare?”. Il consenso è la nostra forma di rispetto nei confronti della persona (di ogni età) che si avvicina a noi».


In Calabria ci sono tantissime associazioni di volontariato che si occupano della povertà. Ma ad occuparsi di educazione sono pochissime: «Conosciamo quella di Taurianova. Noi abbiamo sede a San Giovanni in Fiore e per ora siamo 17 persone. Nasciamo come gruppo informale di privati grazie alla pandemia. Era di maggio 2020 e realizzammo il nostro primo centro estivo all'aria aperta, dal titolo “Rimettiamoci in gioco”».

Passano le stagioni e l’associazione ha continuato ad organizzare feste di ludopedagogia: «All'interno dell'associazione ogni persona ha un ruolo ed una competenza specifica differente, io mi occupo della stesura e del coordinamento dei progetti di educazione in natura nelle scuole d'infanzia, dei progetti di educazione alla bellezza e alla cittadinanza globale nelle secondarie di primo e secondo grado. Sono un fiore, e sono un custode del gioco».

L’associazione è impegnata a costruire una comunità educante, per cui diventa fondamentale dialogare con le persone, istituzioni e mezzi di comunicazione. Per poi conoscere le altre associazioni sparse nel territorio, tutte diverse, unite dal coraggio di esserci. «Il Comune di San Giovanni in Fiore ci ha commissionato lavori di educazione presso gli spazi della Biblioteca Comunale, poi il Premio Città Gioacchino da Fiore, e abbiamo chiesto la consulenza al presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti per creare i laboratori di educazione e la festa di ludopedagogia sulla figura di Gioacchino da Fiore. Abbiamo lavorato al turismo delle radici occupandoci dei laboratori di educazione all'aperto. Con i comuni limitrofi della provincia di Crotone e Cosenza abbiamo stretto amicizia partecipando, giocando ovviamente, alle loro feste, sagre ed eventi culturali».

L’associazione è sempre presente sul territorio: «Tutto educa: anche una piantina malmessa educa alla non curanza, il nostro invito è di metterci in gioco, con cura, gentilezza, ascolto e consapevolezza che l'altro è una ricchezza perché diverso. Curiamo il nostro presente per un futuro migliore, ma non c'è educante senza autoeducazione per questo la formazione dei Fiori è continua».

Educare alla bellezza è un lavoro organico, vedere una comunità in movimento è un lavoro lento e profondo: «Noi di Fiori Florensi attraverso il gioco e l'arte in natura ci impegniamo a costruire una comunità educante occupandoci dell'educazione: immaginando un cerchio con al centro il benessere del minore, in un ambiente di cura e ascolto delle attitudini e dei bisogni del minore. Organizziamo feste di ludopedagogia: trasformare spazi quotidiani in spazi poetici». 

In un’epoca così complessa l’associazione promuove la cultura del gioco: «Siamo parte della rete internazionale promotrice del Manifesto del Gioco. Siamo parte dell'approccio sistemico di educazione emozionale, nato e tutelato dalla legislazione in Argentina nel 2000 e in Italia praticato da un decennio. Consiste nell'insegnare l'intelligenza emozionale che è l'abilità di riconoscere le proprie emozioni ed imparare a temperarle per saper stare bene con sé stessi, con gli altri e con l'ambiente, proprio come si fa con l'italiano, la matematica, la storia».

Maria Costanza sa benissimo che si apprende la violenza e si apprende la pratica della gentilezza: «Siamo parte di una rivoluzione giocosa, sicuramente gentile e nonostante le guerre nel mondo e il podio della Calabria per povertà educativa scegliamo la formazione al rispetto».

Siamo quasi tutti i fiori, dice la giovane Maria Costanza, presentando l’associazione: la presidente è Rosa Maria Procopio, la vice Caterina Basile e il segretario Antonello Barberio.

Tutti qualificati i membri: pedagogia per Maria Costanza, scienze motorie per Mariangela Pulice, mediazione linguistica per Maria Fittante, scienze dell'educazione per Ivana Infurna, istruttrice yoga per Mariangela Mazzei, infermiera è Rosa Maria Procopio, professoressa di matematica e scienza Caterina Basile, ingegneria per Maria Caterina Barberio, scienze amministrative per Antonello Barberio, decoratore è Tommaso Olivito e artigiano è Giovanni Ruggiero.

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