Rischio sismico, per il 50% delle abitazioni calabresi è realtà

E' quanto emerge dall'ultimo rapporto Istat che ha effettuato una mappatura del territorio. Al Sud pochi gli edifici in cemento armato
di Redazione
7 novembre 2016
15:57

Il 50 % delle abitazioni a rischio sismico si trova in Calabria. A dirlo è l'Istat che ha reso noti i risultati di un'indagine effettuata nel 2011. Dalla mappatura emerge un quadro preoccupante soprattutto nelle regioni del Sud.

 


Circa il 9% del territorio italiano, ricorda l'Istat appartiene alla zona sismica 1 (la più pericolosa). "In alcune regioni , la percentuale sale - sottolinea il presidente Giorgio Alleva - circa il 50% delle abitazioni a rischio crollo si trova in fati in Calabria, il 33% in Abruzzo, e tra il 20 e il 30% in Basilicata, Campania, Molise e Umbria. Le regioni che hanno porzioni di territorio nella zona 1 sono 113".

 

Complessivamente, "il numero di abitazioni residenziali della zona 1 ammonta a circa il 5,6% del totale delle abitazioni italiane". Sempre secondo la rilevazione effettuata nel 2011, "la larga maggioranza (il 77,1%) degli edifici costruiti in questa zona prima del 1971 ha una struttura portante in muratura e solo il 13,5% in cemento armato". Inoltre, "più di un quarto degli edifici della zona eretti dopo il 1970 continua ad avere la struttura portante in muratura". 

 

"È essenziale -  sottolinea Alleva - che, per la definizione di un piano di recupero del territorio, così necessario, ci si basi su una conoscenza il più possibile dettagliata delle zone a maggiore rischio, in modo da poter valutare le priorità e pianificare gli interventi, così come espressamente stabilito nell'ambito del progetto 'Casa Italia', cui l'Istat partecipa attivamente". 

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