L’allarme

Crotone, cittadini esasperati dall’antenna della discordia. Il sindaco Voce: «Chiederò di rivedere la pratica»

I residenti di località Gabella si sono recati in Comune per chiedere al primo cittadino di dare «una mano a bloccare questo scempio»

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di Procolo Guida
11 agosto 2023
12:54

Montata definitivamente l'antenna della discordia a Gabella, periferia di Crotone abbandonata e comunque bellissima. Poco o nulla hanno potuto fare Comitato delle Contrade Nord e vicini di casa di chi ha concesso il fitto che si ritrovano ora l’antenna ripetitore 5G praticamente sopra le loro teste. Il ripetitore di telefonini è alto oltre 30 metri ed è posto a poca distanza dalle case, a poco più di 100 metri dal mare ed anche a meno di 500 metri dalla scuola elementare di uno dei quartieri più abbandonati della città pitagorica.

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I cittadini delle contrade nord che attendevano il sindaco, esasperati dal nuovo inquinamento oltre a quello limitrofo delle vicine ex fabbriche, sono andati loro nella casa comunale.


Ed il “verbo” di cui stanno cercando di nutrire l’intera collettività del crotonese è quello relativo al paradosso di una nuova prognosi tra mare e bellezze naturali che non arriva, anzi, che viene oltretutto cancellata anche dall’inquinamento elettromagnetico e paesaggistico, oltre che di uno spauracchio di attentato alla salute. «Siamo certi che il sindaco ci darà una mano a bloccare questo scempio» - dichiara Antonio Giardino, portavoce del Comitato Contrade Nord subito dopo l’incontro in Comune con primo cittadino, vice sindaco, assessore alla Cultura Nicola Corigliano e funzionari degli uffici che hanno dato concessione con un iter lampo nonostante una delibera di Consiglio Comunale di novembre 2021 che approvava una mozione proprio dell’allora consigliere Corigliano.

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Ancora più chiaro ed agguerrito Antonio Arcuri che assieme ad Antonio Arabia ed alle loro famiglie hanno case e figli a pochissimi metri dall’installazione del traliccio: «Anche un cavillo può e deve servire a bloccare questa installazione e garantire ai nostri figli ciò che il primo cittadino ha dichiarato che non avrebbe permesso fosse costruito sotto casa sua».

E il primo cittadino Vincenzo Voce, forse colpito dalla determinazione delle famiglie che si sono presentate in Comune e che poi nel pomeriggio, ha effettivamente raggiunto sul posto assieme a una squadra di vigili urbani, si mostra effettivamente disponibile, per la prima volta, a far rivalutare il tutto da una nuova linea amministrativa: «Dopo l’esposto formale dei cittadini - ha detto Voce - darò immediato indirizzo agli uffici competenti di rivedere tutta la pratica e di rivedere un po' tutto quanto». Il primo cittadino, anche se nelle more della reiterata denuncia di legislazioni nazionali “asservite” ad interessi economici, si dice pronto ad assecondare la battaglia dei suoi cittadini.

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