Che sia un anno di vera umanità

Il lavoro giornalistico ci chiama sempre a una maggiore sensibilità. La sola che permette di andare oltre e di guardare chi ci sta dinnanzi con occhi ricchi di umanità
di Rosaria Giovannone
1 gennaio 2017
12:04

Non sempre abbiamo occhi capaci di vedere chi ci sta dinnanzi. Non sempre siamo in grado di raccontare l’altro, di comprendere cosa prova, cosa vive, cosa vorrebbe farci capire. A volte a stento riusciamo ad ascoltarlo. Ad avere quella sensibilità che consente di guardare oltre, di andare in profondità per coglierne l’essenza. Ci limitiamo a relazioni di tipo epidermico che lasciano tutto in superficie. Non ci consentono di andare oltre, di scrutare più a fondo.


In questo periodo di bilanci e nuovi propositi, è necessario riflettere un po’.



Sono tante le persone che incontriamo. Diverse le storie che raccontiamo, grazie a un mestiere che ci permette di farlo. È necessario chiedersi come abbiamo trattato ogni notizia. Siamo riusciti a dare piena corrispondenza alla verità? Abbiamo scelto sempre e solo la verità? Abbiamo evitato parole inappropriate o frasi leggere? Abbiamo saputo rispettare l’altro senza lasciare spazio a dubbi, incertezze o fraintendimenti?


Da parte nostra mai è venuta meno la professionalità, la saggezza, l’intelligenza nel leggere ogni evento. Ogni giorno però siamo chiamati ad aggiungere ancora più sensibilità per fare nostra vita ogni notizia e trattarla come nostra storia personale. Miglioreremo allora sempre più il servizio, perché sarà servizio dell’uomo per il suo più grande bene. L’uomo è tutto per noi e il suo bene è il nostro bene.


Auguri per un Nuovo Anno che sarà ricco di vera umanità da parte nostra.

 

Rosaria Giovannone

 

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