Sotto attacco

Carcere ai giornalisti, il potere ha paura della libera informazione: così muore la democrazia

È un fatto molto grave quello accaduto in Parlamento con gli emendamenti presentati dal senatore Gianni Berrino al disegno di legge sulla diffamazione: senza stampa e media non condizionati i cittadini elettori non possono adottare le giuste decisioni attraverso il voto

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di Franco Laratta
12 aprile 2024
17:27

Il potere ha sempre avuto paura della libera stampa. Sempre. Quanto accaduto in questi giorni in parlamento è molto grave: in un emendamento di un senatore di maggioranza è spuntato addirittura il carcere per i giornalisti!

Ma andiamo con ordine.

Nei Paesi retti da governi autoritari la libertà di stampa viene regolarmente soffocata. Nelle dittature i giornalisti liberi vengono rapidamente eliminati.


Ma anche nei Paesi democratici qualcosa non va, tanto che spesso si fa sentire una certa insofferenza verso la libertà di informazione, e così i governi arrivano a “comprare” i giornalisti con il denaro o con ben retribuiti incarichi. In Italia, nella prima come nella seconda Repubblica abbiamo assistito a diversi tentativi di addomesticamento della libera informazione

Ma terribile è quello che è accaduto durante il ventennio fascista, con la libertà di stampa ferocemente violentata e tanti giornali chiusi.

In epoche recenti, era il 2002, con il celebre Editto Bulgaro vennero cacciati dalla Rai i giornalisti scomodi, ma di grande successo, come Enzo Biagi, Michele Santoro e il comico Daniele Luttazzi. Sembra quasi di rivedere le storie attuali di Che tempo che fa, mentre anche Amadeus è pronto a traslocare dalla Rai.

Un fatto molto grave è accaduto l’altro ieri in Parlamento quando è spuntato addirittura il carcere per i giornalisti. Questo ad opera del senatore Gianni Berrino con gli emendamenti al disegno di legge sulla diffamazione. Emendamenti che prevedono, in particolare, il carcere fino a 3 anni e la multa fino a 120mila euro per “condotte reiterate e coordinate” di diffusione di notizie false.

Diversi esponenti della maggioranza hanno preso le distanze. Non sappiamo come finirà, ma questi tentativi sono figli di un evidentissimo fastidio, da parte di chi governa, verso un modello di informazione che non si lascia intimidire, e non si fa addomesticare.

Non a caso, grazie ad un emendamento approvato in commissione di Vigilanza Rai, i membri del governo non dovranno più rispettare la par condicio. Potranno così fare tranquillamente i loro monologhi, senza limiti di tempo, anche se candidati alle elezioni. Una cosa senza precedenti. 

La libertà di stampa in Europa è protetta dall'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti umani e dall'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue.

Una cosa è certa: non ci può essere vera democrazia senza una stampa libera. Questo perché la forza della democrazia è nelle mani del popolo. E il popolo deve essere informato per poter adottare le giuste decisioni con il voto libero.

Senza un’informazione libera e non condizionata da alcuno, il cittadino-elettore sarebbe fortemente condizionato.

E i risultati delle elezioni sarebbero fortemente falsati.

di Franco Laratta
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