Bancarotta per 8 milioni di euro, in arresto imprenditore di Villa San Giovanni - VIDEO

Il legale rappresentante della società in fallimento avrebbe distratto circa 8 milioni di euro, intestando ad un altro soggetto la titolarità di una nuova cooperativa, di fatto riconducibile sempre allo stesso imprenditore
di Redazione
21 giugno 2016
08:34

I Finanzieri di Villa San Giovanni, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto un imprenditore di Villa San Giovanni, con l’accusa di bancarotta fraudolenta relativa alla distrazione di una somma pari a circa 8 milioni di euro. L’attività investigativa è iniziata nel 2014 dopo la dichiarazione di fallimento emessa dal Tribunale, su delega della locale Procura che ha attenzionato la procedura concorsuale di una società facente capo all’imprenditore, la Cooperativa Msf.

 


In particolare, le indagini si sono concentrate sul passivo accumulato dall’azienda e sulla presunta distrazione di somme di denaro ai danni dei creditori. I finanzieri hanno eseguito una dettagliata analisi economico-finanziaria dei rapporti commerciali intrattenuti dalla Coop ed al termine delle investigazioni avrebbero scoperto che il legale rappresentante della società in fallimento, con lo scopo di sottrarre disponibilità finanziarie alla procedura concorsuale, avrebbe distratto circa 8 milioni di euro, intestando ad un altro soggetto la titolarità di una nuova cooperativa, di fatto riconducibile sempre allo stesso imprenditore.

 

I militari hanno cercato così di ricostruire il reale valore dei rapporti economici e l’effettiva situazione patrimoniale della società: sarebbe così emerso che il rappresentante legale della società “decotta” avrebbe, dolosamente, omettendo sistematicamente il pagamento delle imposte dovute per i contributi previdenziali e fiscali e facendo così pagare alla collettività la gestione dell’azienda. Inoltre, sostengono gli inquirenti, avrebbe falsificato atti sociali, distraendo fondi a vantaggio proprio e di alcuni creditori ed svantaggio di tutti gli altri.

 

Quanto scoperto nel corso delle indagini è stato trasmesso all’Autorità Giudiziaria che ha richiesto al Gip l'emissione della misura coercitiva cautelare di tipo personale. Il Tribunale di Reggio Calabria, concordando con l’assunto investigativo ha emesso così un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’imprenditore.

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