Fuga finita

Catturato nella Locride il 33enne di San Luca Bruno Gioffrè: era nell’elenco dei latitanti pericolosi

L'uomo si nascondeva a Benestare, nell'abitazione di una coppia di parenti, finiti ai domiciliari. Un anno e mezzo fa era sfuggito a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Messina

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di Redazione Cronaca
29 marzo 2024
16:38

Alla vista dei militari ha tentato di sottrarsi alla cattura, ma inutilmente: i carabinieri del Gruppo di Locri e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria avevano già circondato l’area e sono così riusciti a mettere le manette ai polsi di Bruno Gioffrè, recentemente inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi.

L’arresto nel comune di Benestare, nella Locride. L’operazione è scattata dopo che nei giorni scorsi era emersa la possibile presenza di un latitante in un’abitazione in campagna.


Dopo diversi servizi di osservazione, i carabinieri hanno quindi deciso di far scattare l’intervento, unitamente al personale del Gico del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Messina, che aveva in carico il provvedimento restrittivo.

Il 33enne di San Luca era sfuggito all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa un anno e mezzo fa dal gip del Tribunale di Messina nell’ambito dell’operazione denominata “Impasse”: è ritenuto appartenente a un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’uomo si nascondeva nell’abitazione di una coppia di coniugi a lui vicini per vincoli di parentela, arrestati in flagranza di reato per aver fiancheggiato e favorito la sua latitanza, offrendogli vitto e alloggio.

Gioffrè è stato portato nel carcere di Arghillà a Reggio Calabria, mentre i favoreggiatori, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati posti agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

La cattura è stata resa possibile grazie anche al coordinamento e alla sinergia tra le Procure distrettuali di Reggio Calabria e Messina e della Procura di Locri.

«L'arresto di Bruno Gioffrè, cui si è giunti grazie ad una capillare attività di controllo del territorio, premia la professionalità e la tenacia dei nostri investigatori». Lo afferma il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. «La cattura del pericoloso latitante - aggiunge il titolare del Viminale - testimonia ancora una volta l'instancabile lavoro di magistratura e forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità organizzata».

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