Il caso

Fece fare “l’inchino” al Santo sotto casa dell’arrestato per ‘ndrangheta, rimosso il parroco di Cirò

Il 50enne parroco Matteo Giacobbo è stato destituito dalla Curia arcivescovile dall’incarico a seguito della vicenda. Dinanzia all'abitazione di una persona rimasta coinvolta nell'operazione Ultimo atto era stato allestito un banchetto dove appoggiare la statua

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di Redazione
13 giugno 2023
13:45

La processione di San Cataldo a Cirò, dello scorso 9 maggio, è stata bloccata e deviata dai carabinieri prima che si fermasse al banchetto allestito dai familiari di una persona arrestata nella recente operazione antindrangheta “Ultimo atto”. A riportare la notizia la Gazzetta del Sud e il Quotidiano.

La processione si sarebb appunto snodata anche in via Tafanè, nelle vicinanze dell’abitazione di un pregiudicato attualmente in stato di libertà, e in via Canali, per una breve sosta dinanzi all’abitazione di una persona attualmente agli arresti domiciliari. Dinanzi quest'ultima era stato allestito un tavolo dove appoggiare la statua.


Il 50enne parroco del comune del Crotonese, Matteo Giacobbe, è stato destituito dalla Curia arcivescovile dall’incarico a seguito della vicenda. La decisione è stata adottata dall’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Angelo Raffaele Panzetta, che aveva subito fatto partire un’inchiesta interna. 

Giacobbo ha annunciato di essere stato rimosso proprio domenica scorso durante le funzioni per il Corpus Domini. Don Matteo ha comunicato che resterà, «a svolgere le funzioni di parroco fino alla fine del mese», in quanto dovrà far completare ai catechisti la preparazione per ricevere la prima comunione il 25 giugno. «Poi – ha annunciato – sarò solo un sacerdote», precisando che resterà a Cirò per insegnare a scuola e stare accanto a suo padre.

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