La decisione

Catanzaro, corruzione al Pugliese-Ciaccio: assolto promoter di apparecchiature sanitarie

Il gup ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale e ha inviato gli atti a Napoli per sette imputati tra i quali l’ex primario di Ginecologia Zullo

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di A. T.
15 dicembre 2023
20:31

Il gup di Catanzaro Gabriella Pede ha assolto con formula “perché il fatto non sussiste” Nicola Petrelli, 56 anni, di Catanzaro, promotore vendite della Johnson&Johnson, per la provincia del capoluogo, accusato di corruzione per presunti rapporti illeciti con il medico Fulvio Zullo, all’epoca dei fatti direttore del reparto di Ostetricia dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. 

Secondo l’accusa, Zullo, tra il 2014 e il 2017, avrebbe fatto acquistare dall’azienda ospedaliera prodotti di alcune ditte a lui legate che poi avrebbero versato diverse migliaia di euro nelle casse di una società riconducibile allo stesso primario, la Blu Net srl. Nello specifico Zullo avrebbe assicurato a Petrelli, al rappresentante Roberto Stella e all’imprenditore Francesco Chianello, la fornitura di apparecchiature e strumentario chirurgico al reparto che dirigeva in cambio di denaro riferibile a sponsorizzazioni rivolte alla Blu Net srl – società di fatto riconducibile a Zullo – quale “segreteria organizzativa” della Scuola Permanente di Endoscopia ginecologica di cui il primario è risultato direttore scientifico fino al 2016.


Inizialmente nei confronti di Petrelli era stato operato un sequestro preventivo di 50mila euro, confermato inizialmente dal Tribunale del Riesame. Su questa disposizione era poi intervenuta la Cassazione – su ricorso degli avvocati Enzo Ioppoli e Maurizio Bova – che aveva annullato con rinvio la misura cautelare e, in seconda battuta, un nuovo Riesame aveva disposto il dissequestro dei beni. Nel corso della fase preliminare del processo Petrelli ha chiesto il rito abbreviato. I legali Ioppoli e Bova hanno precisato che, visto il suo ruolo di promotore, Petrelli non aveva alcun potere decisionale e non ha ricevuto alcun tipo di profitto dal presunto accordo con Zullo. Una tesi accolta sia dall’accusa, che aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato, che dal gup che lo ha assolto con formula piena.

Atti inviati a Napoli

È stata sollevata eccezione di incompetenza territoriale per quanto riguarda gli altri imputati ovvero, oltre a Zullo, il titolare di una ditta di apparecchiature sanitarie Francesco Chianello, il rappresentante della Stella Tecnomedical, Roberto Stella, il commercialista Paolo Bertoldi, la dottoressa Regina Elena Piazza, l’albergatore Elvezio Mancuso e l’imprenditore Fabio Caldarelli.

Il gup Pede ha accolto l’eccezione sollevata dagli avvocati Amedeo Bianco, Nicola Carratelli, Raffaele De Simone, Andrea Pitari, Massimo Zicarelli e Brunella Candreva e ha trasmesso gli atti alla Procura di Napoli. È qui infatti che hanno sede le società “incriminate”.

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