L’inchiesta

Analisi del sangue (con prelievo a domicilio) all’insaputa dell’ospedale, indagati due sanitari del Pugliese e quattro privati - NOMI

Implicati un infermiere di Malattie infettive e un oss del laboratorio analisi. Utilizzavano materiali e strumenti dell’azienda senza versare il ticket. Accuse di peculato e truffa per sei persone

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di Alessia Truzzolillo
22 dicembre 2023
15:26

Effettuavano analisi del sangue, con prelievi a domicilio, all’insaputa dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, utilizzando il materiale sanitario dell’ospedale per effettuale i prelievi (aghi, siringhe, garze, provette) e le apparecchiature per processare i campioni di sangue.
Sono sei le persone indagate alle quali la Procura di Catanzaro ha notificato la chiusura indagini con accuse, a vario titolo, di peculato e truffa. In particolare sono coinvolti Luigi Longo, 61 anni, infermiere nel reparto di Malattie infettive e Francesco Cropanese, 60 anni, ausiliario assegnato al laboratorio analisi.

A trarre giovamento dal comportamento dei due sanitari, poiché non avrebbero pagato il ticket, sarebbero stati quattro privati, tutti di Catanzaro: Cesare Curcio, 59 anni; Domenico Rubino, 49 anni; Rosalba Dara, 53 anni; Francesco Andrea Masi, 56 anni.
Stando alle indagini dei carabinieri della polizia giudiziaria, guidati dal colonnello Gerardo Lardieri, in alcuni casi i due infermieri non facevano pagare la prestazione sanitaria, in altri casi avrebbero ricevuto i soldi della prestazione ma non li avrebbero mai versati.


La falsità ideologica

Luigi Longo è anche accusato di falsità ideologica poiché avrebbe indotto in errore il pubblico ufficiale addetto alla registrazione degli utenti che eseguivano i prelievi nel laboratorio analisi del Pugliese-Ciaccio. Questi rilasciava, infatti, le ricevute che attestavano falsamente che il prelievo di sangue era avvenuto in ospedale e non a domicilio.

La truffa

La truffa comprende il fatto che gli indagati omettevano la registrazione di richiesta di prenotazione, la registrazione della prestazione eseguita a domicilio (nonostante fosse fuori dai casi consentiti) e la registrazione dell’utilizzo di strumentazione ospedaliera.
Un danno economico per il Pugliese-Ciaccio e un ingiusto profitto per gli indagati, secondo le accuse formulate dal procuratore aggiunto Giulia Pantano e dai sostituti Stefania Caldarelli e Saverio Sapia.

Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per produrre memorie difensive o chiedere di essere ascoltati dai magistrati. Nel collegio difensivo i legali Giuseppe Pitaro, Maurizio Belmonte, Antonio Ludovico, Velia Lodari, Fabio Rizzuti, Arnaldo Celia, Antonio Cimino, Mario Ruga, Domenico Concolino.

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