Intervento provvidenziale

Cosenza, crisi respiratoria in strada per il blocco della mandibola: donna salvata da un’infermiera

L'incontro casuale su viale della Repubblica. Il pronto intervento dell'operatrice sanitaria ha evitato il peggio: «Un angelo mi ha salvato la vita»  (ASCOLTA L'AUDIO)

di Salvatore Bruno
6 novembre 2021
08:30
Al centro l’infermiera Patrizia Ferro davanti la sede Usca insieme al coordinatore Sisto Milito ed ai militari impegnati nella campagna di vaccinazioni contro il Covid
Al centro l’infermiera Patrizia Ferro davanti la sede Usca insieme al coordinatore Sisto Milito ed ai militari impegnati nella campagna di vaccinazioni contro il Covid

L’incontro tra le due donne è stato casuale: Patrizia Ferro, infermiera professionale alle dipendenze dell’Asp di Cosenza e in servizio all’Usca nell’ambito dell’emergenza Covid, a bordo di una Panda stava trasportando alcuni tamponi verso il laboratorio dell’ospedale dell’Annunziata. Transitando lungo viale della Repubblica, poco dopo la caserma dei pompieri, ha incrociato una signora sulla cinquantina, Anna Scanu, intenta ad attraversare la strada.

La mandibola bloccata

La donna però era immobile, con la mascherina in mano, in uno stato di visibile panico e difficoltà. «Ho notato subito che accusava un malessere – dice Patrizia, contattata dal nostro network – Istintivamente sono scesa dall’auto per capire quale fosse il problema e prestarle soccorso. Aveva la mandibola bloccata, una condizione che non occlude le vie aeree, ma può essere dolorosa e comportare uno stato di agitazione tale da innescare una crisi respiratoria. Non ci ho pensato un attimo e senza strumenti a disposizione ho usato le mani per effettuare la prescritta manovra per reintegrare l’osso nella posizione corretta».


Apparso e scomparsa in pochi minuti

Un intervento rapido, effettuato con precisione ed estremo sangue freddo. L’infermiera poi, dopo aver condotto la donna sul marciapiede ed essersi accertata che la crisi fosse passata, è risalita in auto per riprendere il proprio lavoro. L’episodio si è verificato ieri mattina, 5 novembre, poco dopo le 9,30. Anna non ha avuto neppure il tempo di ringraziare l’operatrice sanitaria, di chiederle il nome, di manifestarle la propria gratitudine. Ma nell’era dei social è stato sufficiente un post pubblico per rintracciare chi l’aveva soccorsa: «Sto cercando l’angelo che questa mattina mi ha salvato».

Il tam tam sui social

«Ricordo che su una mano, non so quale, aveva una croce tatuata. Portava una maglia nera con su scritto infermiera. Vi prego trovatela, non so come ringraziarla altrimenti, e devo assolutamente farlo. È una delle cose più belle che mi siano mai successe in vita mia. Mi sento ancora emozionata al solo pensiero. Dopo quanto successo sono subito andata dal mio medico curante, il quale mi ha confermato che mi ha fatto una manovra ottima. Vi prego, troviamola». Nel giro di pochi minuti l’appello è diventato virale ed ha raggiunto anche Patrizia. Le due donne si sono sentite al telefono e presto si incontreranno. Prima che Anna rientri in Sardegna dove risiede.

Giornalista
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