Crotone, una comunità ferita che piange le vittime dell'ennesima immane tragedia

VIDEO | Il cielo è grigio e le lacrime scendono copiose. Il capoluogo pitagorico si ritrova ad affrontare un altro dramma, con la morte di tre operai e del medico-imprenditore Massimo Marrelli. Intanto la Procura ha aperto un'inchiesta

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di Giuseppe Laratta
28 ottobre 2018
16:58

E' una giornata ventosa e nuvolosa quella di oggi a Crotone, è una giornata che la comunità non dimenticherà: questa notte quattro persone hanno perso la vita su un cantiere privato a Isola Capo Rizzuto. Si tratta di tre operai - Santo Bruno di 53 anni, Luigi Ennio Colacino di 45, Mario Cristofaro di 49 – e del medico-imprenditore Massimo Marrelli, di 59 anni. I quattro si trovavano insieme ad altre tre persone all'interno del giardino della casa del dottore per sistemare una fognatura, quando sono stati travolti da una montagna di terreno che li ha lasciati senza scampo. Una perdita immane che ha scosso nuovamente tutta la popolazione. Una tragedia che ha fatto ricordare un altro evento catastrofico avvenuto nel capoluogo pitagorico solo sei mesi fa, con il crollo di un muro di contenimento sul lungomare, che ha visto la morte di tre operai. Poteva essere una domenica normale come tutte le altre: la famiglia, gli affetti e, perchè no, il meritato relax dopo una settimana di intenso lavoro. E invece no: su quel prato, quattro concittadini hanno perso la vita.

Crotone è scossa, smarrita dopo l'ennesima tragedia consumata. Lo si vede dagli occhi pieni di lacrime di chi è accorso alla camera ardente al Marrelli Hospital per dare l'ultimo saluto al dottore, di chi si trovava all'obitorio dell'ospedale San Giovanni di Dio per portare le condoglianze ai famigliari dei tre operai. L'aria che si respira è pesante, un pezzo della comunità se n'è andata, e tutti si chiedono il perchè. Perchè è accaduto tutto ciò, e perchè è successo ai loro cari. Domande alle quali dare una risposta è molto difficile, senza cadere nel banale. «Non si può morire così»: è una litania impercettibile, che si ripete quasi sottovoce. L'attaccamento al lavoro, alle cose fatte bene e con criterio: per questo se ne sono andate quattro persone che hanno cercato di salvarsi da quella ondata che li ha travolti, tant'è che quando sono stati ritrovati i corpi, li hanno trovati con le braccia alzate.


Crotone deve nuovamente risollevarsi, come devono cercare di andare avanti i famigliari di Santo Bruno, Luigi Ennio Colacino, Mario Cristofaro, e Massimo Marrelli. Non sarà facile, e qui ogni parola si potrebbe perdere nell'aria. Nel caso del medico-imprenditore sarà una sfida ancora più dura rispetto a quelle che affrontato in tutti questi anni di lavoro. Con lui c'è stata sempre la sua famiglia a sostenerlo, come le centinaia di collaboratori delle aziende che aveva creato con tanti sacrifici – i suoi in primis – ma anche tante soddisfazioni. Una battaglia da condurre e vincere. A Crotone piove e scendono le lacrime di una città intera.

 

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