Il dolore di papà Carlo nei versi per la sua Valeria strappata alla vita a soli 21 anni

VIDEO | Due anni fa la studentessa reggina moriva in un tragico incidente stradale. Il padre ha tramutato questo profondo dolore in poesia attraverso un libro 'Valeria e io'. Il caso intanto è approdato in tribunale. Sono sei gli imputati, tra dirigenti e funzionari Anas per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio

di Angela  Panzera
19 maggio 2019
11:46
La giovane Valeria Morabito
La giovane Valeria Morabito

C’è il dolore di un padre e di una famiglia, ma anche la paura che i ricordi vengano schiacciati dal tempo e dalla sofferenza. In “Valeria ed io”, Carlo Morabito,  professore ed ex preside della facoltà di ingegneria dell’università Mediterranea reggina, ha voluto evitare tutto questo e l’ha fatto attraverso la poesia. La presentazione è avvenuta alla biblioteca “Pietro De Nava” grazie all’iniziativa promossa dall’associazione “Anassilaos”, diretta da Stefano Iorfrida. Il volume è stato presentato dal professore Gianfranco Neri mentre la prefazione è stata curata dalla professoressa  Francesca Neri. Le liriche del testo invece, sono state lette da Marilù Laface.

 


Nei versi, Carlo Morabito, racconta di quella figlia strappatagli via troppo presto. Valeria aveva solo 21 anni quando ha perso la vita in un tragico incidente stradale la sera del 7 giugno di due anni fa. Un dolore “privato” attraverso questa raccolta diviene, il dolore corale e universale dell’umanità dinanzi ad una perdita irreparabile. «Io e mia figlia dovevamo fare tante cose insieme- ci dice Morabito- e non le abbiamo fatte e forse facendole anche da solo è come se le facessi un po’ con lei». E per lei , brillante studentessa universitaria e ragazza da un sorriso splendido, la procura di Reggio Calabria ha voluto vederci chiaro. Nel registro degli indagati sono finiti in sei e il pm Roberto Di Palma ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Tra questi anche dipendenti e responsabili dell’Anas reggina. 

 

L'incidente si nel primo tratto dell'A2  e precisamente nella carreggiata in direzione Nord, nei pressi dello svincolo di Reggio Calabria-porto. Secondo l'accusa gli imputati, a vario titolo, avrebbero «omesso di far installare, lungo il tratto autostradale, dove si è verificato il sinistro, delle idonee dotazioni di sicurezza passiva dell'infrastruttura stradale e, in particolare, dell'omessa applicazione di idonee barriere di sicurezza e di ritenuta, così come previsto dal decreto ministeriale del  21 giugno 2004 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». Condotte operate con «negligenza, imperizia ed imprudenza».

 

Papà Carlo, anche se nessuno gli tornerà indietro la sua adorata bambina, vuole sapere se ci sono state delle responsabilità e lo chiede senza rabbia o rancore. «Credo che sia giusto accertarlo- ha dichiarato- è giusto verificare determinate circostanze che purtroppo sono palesi. Però non ho alcun sentimento di rancore o pretesa di giustizia. È giusto che si vada avanti, ma non ne farò una guerra personale». Il professore Morabito con estrema dignità affronta questa delicata situazione. La vita è stata troppo ingiusta con la sua famiglia. Quella sera si trovava all’estero, ma fin da subito ha compreso che gli inquirenti non lo avrebbero lasciato solo e  avrebbero compiuto gli accertamenti necessarie per stabilire eventuali responsabilità. «Vedremo come andrà» ci dice con tanta emozione. Al di là di tutto, di ogni processo o indagine, la sua Valeria non c’è più, ma grazie alle sue dolci parole, a quelle pagine scritte con il cuore, la sua piccola adesso rivive non solo nei suoi ricordi, ma anche nelle lirica di un amore paterno, di un amore speciale:«è stata lei a darmi la forza per andare avanti».

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