Dopo un decennio di processo, la Corte di Cassazione ha posto definitivamente fine alla lunga vicenda giudiziaria che ha coinvolto Luca Mannarino, già presidente di Fincalabra. Il 9 luglio 2025, la Suprema Corte ha confermato l’assoluzione con la formula piena: “perché il fatto non sussiste”.

La decisione giunge dopo che il Tribunale di Catanzaro aveva già assolto Mannarino in primo grado, rigettando ogni tesi accusatoria sostenuta dalla Procura. Tuttavia, la sentenza era stata impugnata dalla Pm Viscomi, che aveva presentato ricorso in Cassazione. Un ricorso che, però, è stato respinto dalla Corte, la quale ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio, sancendo che i fatti contestati non si sono mai verificati.

Le parole di Mannarino

«Credo ancora, nonostante tutto, fermamente nelle istituzioni, – ha affermato Mannarino – nello Stato di diritto e nell’osservanza del principio di legalità da parte dei poteri dello Stato, in primis nella sottoposizione della magistratura solo alla legge. Auspico che la riforma della magistratura mediante la divisione delle carriere possa contribuire sempre di più all’attuazione del principio del giusto processo, che vede la parità tra l’accusa e la difesa dinanzi al giudice terzo ed imparziale. Ringrazio chi ha creduto sempre nella mia innocenza e nella bontà della mia azione a capo di Fincalabra, tesa unicamente a risolvere problemi che altri prima di me avevano causato.

Il sacrificio fatto non è stato invano. Leggendo la relazione al bilancio dell’anno 2014, – ha concluso da me redatta unitamente allo staff della società, si può facilmente capire come la Fincalabra di oggi è il frutto di quelle intuizioni».