Nominato procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho saluta Reggio (VIDEO)

Dal 2013 a capo della procura di Reggio Calabria sarà dunque lui a succedere a Franco Roberti che lascia la magistratura per raggiunti limiti di età. Ecco il suo profilo professionale e personale
di Consolato Minniti
8 novembre 2017
13:42

Appena giunto a Reggio Calabria, disse quali sarebbero state le direttrici del suo lavoro: obbligo dell’esercizio dell’azione penale e legge uguale per tutti. “Non guarderemo in faccia nessuno”, ripeté a più riprese. Un auspicio tradottosi presto in realtà quello del nuovo procuratore nazionale antimafia, l’ormai ex capo dell’ufficio requirente reggino, Federico Cafiero de Raho.

 


Sarebbe troppo lungo l’elenco dei successi ottenuti in riva allo Stretto, ma basti citare – per dare un saggio del lavoro svolto – il processo “Gotha”, a cui la Dda è approdata come risultato delle inchieste Mammasantissima, Reghion, Fata Morgana, Sistema Reggio e Alchemia. Sono stato questi i fascicoli che hanno dato la cifra del livello dei soggetti che Cafiero è andato a colpire: politici nazionali come Scajola e Caridi, ma anche quegli uomini di potere che, secondo la Dda, hanno da sempre tenuto Reggio Calabria sotto la cappa opprimente di una ‘ndrangheta non soltanto militare, ma in grado d’infiltrarsi nei gangli vitali della vita democratica. Si tratta dei vari Paolo Romeo, Giorgio De Stefano, Alberto Sarra.

 

Cafiero ha dimostrato che non esistono intoccabili, mettendo sotto inchiesta magistrati, avvocati, professionisti di ogni categoria. Innumerevoli i latitanti catturati, fra cui anche quelli alla macchia da decenni.

 

Come non ricordare l'indagine Malasanitas che mise in luce gli orrori all'interno del reparto di Ginecologica degli ospedali "Riuniti" di Reggio.

 

E poi, quella che può essere definita la ciliegina sulla torta: l’indagine ‘ndrangheta stragista, che ha dimostrato la collaborazione fra ‘ndrangheta e Cosa nostra nella strategia del terrore degli anni ’90.

 

Cafiero de Raho passerà dunque alla guida della Direzione nazionale antimafia quando Franco Roberti, il 16 novembre, lascerà l'incarico per andare in pensione. Quello di Cafiero era l'unico nome proposto al plenum per questo direttivo, dopo la decisione del pg di Palermo Roberto Scarpinato di ritirare la sua candidatura.

Giornalista
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