Il braccio di ferro

Il Governo nel mirino dei sindacati calabresi: «Non mantiene gli impegni, pronti alla mobilitazione nazionale»

Riunione a Lamezia Terme per focalizzare i temi e le rivendicazioni da portare in piazza. Sposato (Cgil), Musolino (Cisl) e Biondo (Uil) puntano il dito contro Palazzo Chigi: «Servono interventi strutturali, non contentini» 

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di Redazione
3 maggio 2023
19:23

I sindacati scaldano i motori in vista delle manifestazioni nazionali che scandiranno il mese di maggio per convergere poi in una grande mobilitazione per il Sud in programma il 20 maggio a Napoli. Questa mattina a Lamezia Terme si è tenuta la riunione del coordinamento regionale dei segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil - Angelo Sposato, Enzo Musolino e Santo Biondo - e dei segretari generali delle rispettive sigle del settori tessile, energia e chimica: Francesco Gatto (Filctem Cgil), Nicola Santoianni (Femca Cisl), Antonino Mallone (Flaei Cisl) e Vincenzo Celi (Uiltec Uil).

Sposato: «Senza provvedimenti strutturali il Paese va in default»

Durante l’assemblea si è discusso con i lavoratori dei temi alla base del calendario di mobilitazioni nazionali indette contro il governo e il sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali. «Senza provvedimenti strutturali il Paese rischia il default - ha affermato Sposato -, il decreto lavoro ha confermato la necessità di scendere in piazza. Quelli contenuti nel provvedimento, ad esempio, sono solo dei bonus sul fisco, non un taglio al cuneo fiscale. Si andrà ad aumentare la precarietà, specie nel Mezzogiorno della desertificazione economica e sociale. I calabresi hanno più ragioni per manifestare, nelle assemblee che stiamo facendo sta venendo fuori tanto disagio, tanto malessere, perché il lavoro è diventato povero. Bisogna individuare strumenti per far diventare questo Paese più giusto e solidale. Ecco perché noi saremo in piazza».


Musolino: «Chiediamo al governo di guardare al Paese reale»

«L’azione del Governo non è rispettosa di quelli che erano gli impegni assunti a suo tempo con Cgil, Cisl e Uil. Parlano di riduzione di cuneo fiscale enfatizzandone la cifra, ma secondo i nostri calcoli non è quella che il governo annuncia. Ma non solo, il beneficio per i redditi medio bassi da luglio a dicembre non può bastare, una reale riduzione del cuneo fiscale, delle imposizioni ai redditi da lavoro e da pensione, va resa strutturale», ha detto il segretario regionale Cisl Enzo Musolino.

Biondo: «Si continua a bastonare chi è in difficoltà»

«Vogliamo chiedere al Governo di legarsi al Paese reale, di sentire le nostre rivendicazioni. Chiediamo un lavoro più sicuro, più stabile, ben retribuito. Rivendichiamo investimenti sulla sanità perché possa essere finalmente pubblica e universale e investimenti sull’istruzione. C’è poi il tema previdenziale e del fisco - ha dichiarato dal canto suo Biondo (Uil) -. Chiediamo da tempo alla politica di allargare la tassa sugli extra profitti ma si continua a bastonare le persone in maggiore difficoltà e non si interviene sui poteri forti. È ora di lanciare un segnale forte, saremo il 6 maggio a Bologna, il 13 maggio a Milano e il 20 a Napoli in una grande manifestazione per il Sud».

Focus su transizione ecologica e trasformazione digitale

Dalle categorie è emersa una particolare attenzione sui temi legati alla transizione ecologica e trasformazione digitale che possono diventare concrete opportunità di sviluppo per la Calabria facendo leva sugli investimenti pubblici e privati. La nostra regione è vocata a poter diventare Hub energetico, non solo per il transito dell'energia ma anche per lo sviluppo di filiere industriali energetiche e ambientali.

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