Il rogo

Incendio a Corigliano Rossano, in fiamme la Casa dei Padri Salesiani: prevale l’ipotesi dolosa

Nella struttura soggiornano 12 ragazzi tutti minori e in stato di bisogno, uno dei quali è stato travolto dalla mole di fumo accusando dei un leggeri sintomi di soffocamento

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di Matteo Lauria
17 maggio 2022
13:51

Presa di mira la Casa dei Padri Salesiani nell’area urbana di Corigliano: in fiamme nella notte la struttura situata al piano terra dello stabile, destinato a deposito di suppellettili.

Al piano superiore soggiornano 12 ragazzi, tutti minori e in stato di bisogno, uno dei quali è stato travolto dalla mole di fumo e ha accusato dei un leggeri sintomi di soffocamento. Le sue condizioni ora sono decisamente migliorate. Appare certa la matrice dolosa. Al vaglio degli inquirenti le immagini di video sorveglianza posizionate all’interno dell’area interessata. Il grave atto si è consumato nella notte, intorno all’una e trenta. A dare l'allarme i ragazzi della casa famiglia.


In un primo momento i minori armati di estintori e secchi d'acqua hanno cercato di domare le fiamme a partire dai materassi li depositati. Sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano e i sanitari del 118 che hanno soccorso il minore travolto dall’intenso fumo. S'indaga a tutto campo. 

La solidarietà dell'Arcidiocesi di Rossano Cariati

«Avendo appreso la notizia dell'incendio che la scorsa notte ha interessato la struttura dell'oratorio salesiano di Corigliano Rossano, Area Urbana Corigliano, S. E.  l'Arcivescovo, Mons. Maurizio Aloise, a nome dell'intera Arcidiocesi di Rossano-Cariati, esprime solidarietà e vicinanza alla Comunità dei salesiani e ai ragazzi ospiti nella struttura. Si tratta di un gesto che rammarica e intristisce il cuore, soprattutto alla luce dell’alta valenza sociale del ruolo che da sempre la comunità dei padri salesiani svolge».

«È da tempo, purtroppo, che attentati incendiari e non solo, stanno affliggendo il nostro territorio. Gesti da condannare senza appello, mentre giova ricordare in tale circostanza, la recente pronuncia dei vescovi calabresi che hanno ribadito l’assoluta incompatibilità tra il Vangelo e la criminalità, stigmatizzando la mentalità mafiosa mentre sollecitano, ancora una volta, gli uomini e le donne calabresi a un deciso cambio di rotta di tutta la società calabrese per salvaguardare il genuino futuro umano e culturale delle nuove generazioni. Alla luce di tali considerazioni e in virtù del delicato momento che sta vivendo la comunità locale, si sollecitano e si invitano, ancora una volta, le donne e gli uomini di buona volontà, a impegnarsi affinché la legalità, il rispetto e l'accoglienza dell'altro, siano i valori primari da vivere e da coltivare, soprattutto nel cuore dei tanti giovani a cui bisogna lasciare in eredità esempi di integrità morale e salde radici di valori morali».

Giornalista
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