Mangialavori (CDL): 'No alla chiusura dell'ufficio postale di Caria'

Lettera aperta del consigliere regionale Mangialavori al sindaco di Drapia: impegno comune contro la chiusura dell'ufficio postale di Caria
di Redazione
12 febbraio 2015
11:34

Il primo direttore generale delle poste statunitensi fu Benjamin Franklin, politico, scrittore e scienziato del diciottesimo secolo. Fu lui a coniare il celebre aforisma: «In questo mondo non v’è nulla di sicuro, tranne la morte e le tasse». Lo strano caso cui si assiste negli ultimi anni è l’aumento a dismisura delle tasse e la morte dei pubblici servizi!

È questo l’incipit della lettera con cui il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori ha scritto al sindaco di Drapia per esprimere solidarietà politica, vicinanza umana e, nei limiti delle prerogative assegnate dalla legge, offrire disponibilità ad ogni attività indirizzata ad un intervento risolutivo sugli effetti negativi della vicenda del piano di riorganizzazione di Poste Italiane Spa. Tale piano, fra l’altro, prevede la chiusura dell’ufficio postale di Caria a decorrere dal prossimo mese di aprile. La circostanza ha sorpreso e amareggiato allo stesso tempo il consigliere, conscio dell’importanza di un servizio così preminente in una realtà abitata. E d’altronde, secondo una costante politica, maturata in particolare da qualche anno, la scelta dei tagli indiscriminati alla spesa penalizza il Sud e la Calabria in particolare modo. La conferma di tutto ciò è data proprio dal nuovo piano di riorganizzazione di Poste Italiane Spa che prevede, appunto, un’ulteriore riduzione del servizio offerto dalla società.

Circostanza resa quanto mai grave dal fatto che il maggiore azionista di detta società è il ministero dell’Economia e delle Finanze. E proprio tale ministero dovrebbe garantire omogeneità di servizio funzionale alla coesione sociale. A tale proposito, è stato sottolineato come il consiglio regionale, proprio lo scorso lunedì, ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno finalizzato a ridiscutere il piano di riorganizzazione delle Poste Italiane che di fatto si tradurrà nella chiusura di ben 25 uffici postali nella regione. Il tutto con evidenti ricadute negative sia per i lavoratori che per l’utenza, soprattutto per quella che annovera le fasce più deboli delle comunità. Il consigliere Mangialavori ha promesso che vigilerà affinché sia profuso, dalle rappresentanze regionali, ogni impegno per una positiva soluzione della vicenda.

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