Cultura della sicurezza

Morti sul lavoro, Calabria nella media nazionale ma Inail avverte: «Parte delle aziende sottovaluta i rischi e non applica le norme»

VIDEO | Presentato a Catanzaro un progetto realizzato d'intesa con Unindustria per favorire la cultura della sicurezza soprattutto tra i lavoratori stranieri che vengono considerati quelli più in pericolo. Il 2023 dovrebbe chiudersi con un leggero calo degli infortuni mortali

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di Luana  Costa
11 ottobre 2023
15:45

«In proiezione sembra che i numeri possano anche diminuire, ma questo non significa nulla perché anche un solo morto è una sconfitta terribile per tutto il sistema». Il 2023 potrebbe chiudersi con un leggero calo degli infortuni mortali sul lavoro. I numeri confermano come la Calabria si attesti nella media nazionale.

La cultura della sicurezza

A dichiararlo è Fabio Lo Faro, dirigente generale Inail Calabria nell'ambito della presentazione di un progetto realizzato d'intesa con Unindustria Calabria per favorire la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto per i lavoratori ritenuti più fragili. «Siamo convinti che anche un solo lavoratore, un solo dipendente, un solo collaboratore che non torna a casa dopo il turno di lavoro è una sconfitta per tutti. Per cui su questo deve esserci la massima determinazione e il massimo impegno», ha dichiarato il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara.


Lavoratori stranieri 

La collaborazione ha avuto come oggetto la realizzazione di un progetto di formazione rivolto ai lavoratori stranieri che per difficoltà linguistiche e cultura di appartenenza sono ritenuti più a rischio. «Questi lavoratori talvolta hanno difficoltà a recepire i concetti legati alla gestione del rischio e del pericolo», ha aggiunto Lo Faro. Il progetto ha coinvolto 11 piccole e medie imprese operanti nel settore dell'edilizia e dei trasporti con corsi di formazione per 88 lavoratori stranieri per la maggior parte dell'est Europa.

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Aziende che sottovalutano il rischio

«L'andamento infortunistico non è peggiore rispetto le altre regioni ma indica comunque che una parte delle aziende calabresi non prende seriamente in considerazione alcune procedure e aspetti normativi che consentirebbero di evitare incidenti mortali o gravi e incidenti che lasciano degli strascichi ai lavoratori che li subiscono. Anche in Calabria c'è un andamento infortunistico che continua a mantenersi sugli stessi livelli, per abbassarli occorre aderire alle norme e alle procedure che sono state individuate per raggiungere l'obiettivo di zero infortuni nel mondo del lavoro», ha aggiunto Lo Faro.

Il capitale umano

«Questo impegno va rinnovato e portato avanti con convinzione, noi ne siamo consapevoli», ha commentato Aldo Ferrara. «Io credo che nessuna impresa di quelle sane e serie possa considerare un costo e non un investimento la sicurezza sul proprio patrimonio che è il capitale umano. Quindi siamo consapevoli, d'altra parte nel nostro progetto di sviluppo economico Agenda Calabria abbiamo declinato misure che guardano ad investimenti materiali e immateriali sul welfare, sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori nell'ambito delle imprese».

Giornalista
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