Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Otto gli indagati tra i medici, infermieri e un’ostetrica del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Pugliese- Ciaccio di Catanzaro finiti sono inchiesta per l’omicidio colposo di Catia Caloiero, 39enne, originaria di Taverna ma residente a Squillace che ha perso la vita nel dare alla luce la sua bambina, in perfetto stato di salute. Si tratta del direttore facente funzioni Nicola Bagetta, dei medici ginecologo Leonardo Conte (difesi dal legale Maurizio Belmonte) e Patrizia Arcadia (difesa dall’avvocato Gianfranco Marcello), dei camici bianchi anestesisti Stefania Faragò e Francesco Conca, (assistiti dal legale Vincenzo Ioppoli) degli infermieri professionali Maria Lucia Zubba (difesa dall’avvocato Amalia Garzaniti) e Nicola Pulerà ( difesi dal legale Maurizio Belmonte) e l’ostetrica Emilia D’alta (assistita dal legale Amalia Garzaniti). Oggi alle 12 il pm Saverio Vertuccio titolare del fascicolo ha conferito l’incarico medico legale ai due professionisti Federica Colosimo e Giuseppe Sorrenti preposti all’esame autoptico sul corpo della donna che verrà eseguito nel primo pomeriggio a partire dalle 15 nell’istituto di medicina legale del Policlinico universitario. I medici legali avranno 90 giorni di tempo per depositare le risultanze della perizia autoptica, rispondendo nero su bianco ai quesiti del pm che ha chiesto che vengano accertati l’esistenza di fattori di natura endogena o esogena di natura traumatica nel decesso della donna e se siano ravvisabili nella condotta posta in essere dai sanitari che hanno avuto in cura la paziente a far data dal suo ingresso in ospedale avvenuto il 17 aprile, profili di colpa professionale penalmente rilevanti. Un’iscrizione nel registro degli indagati dovuta da parte della Procura per capire se sussistono responsabilità mediche, se Catia avrebbe o meno potuto salvarsi. Secondo una prima ricostruzione dei fatti si sarebbe trattata di una gravidanza, come tante altre portata avanti per nove mesi senza alcuna complicazione, poi al momento del parto qualcosa non è andato per il verso giusto. La donna ha avuto giusto il tempo di mettere al mondo quella bimba che sognava da sempre incrociando i suoi occhi, per morire poche ore più tardi. Inutili i tentativi di rianimarla, nonostante i medici avessero effettuato una serie di trasfusioni per strapparla alla morte. Forse un’emorragia sopraggiunta subito dopo il parto è stata la causa del decesso sui cui indagano gli uomini della Questura, diretti dal funzionario Angelo Paduano, dopo la denuncia presentata dai familiari della vittima. Gli investigatori hanno acquisito la cartella clinica su disposizione del pubblico ministero di turno Saverio Vertuccio, che ha avviato un’inchiesta. “E’ stato fatto tutto il possibile per salvare quella donna – ha detto Nicola Pelle direttore medico di presidio del Pugliese Ciaccio”- e intanto l’azienda ospedaliera ha nominato una commissione interna per indagare sull’accaduto.
Gabriella Passariello