‘OPERAZIONE MEDITERRANEO’: LUCE SU DUE OMICIDI ECCELLENTI COMPIUTI NEL VIBONESE

La maxi-inchiesta dei carabinieri del Ros apre scenari sugli agguati che costarono la vita ai presunti narcotrafficanti Vincenzo Barbieri e Domenico Campisi. Due delitti, ancora impuniti, legati l’uno all’altro.
25 giugno 2014
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VIBO VALENTIA - Uno squarcio di luce su due delitti eccellenti compiuti nel Vibonese tra il marzo ed il giugno del 2011 e fin qui rimasti impuniti. L’operazione Mediterraneo che ha portato all’arresto di 54 persone, tra le quali anche alcuni elementi ritenuti vicini al cosca dei Mancuso di Limbadi, sembra destinata ad aprire nuovi scenari sugli omicidi di Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero, il suo paese, nel marzo del 2011, e Domenico Campisi, freddato tre mesi dopo, il 17 giugno, sulla provinciale per Nicotera mentre era a bordo della sua auto.

 


Delitti eccellenti. Tra le oltre mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare ci sono anche i loro nomi. Ben conosciuti agli investigatori che consideravano Barbieri e Campisi importanti broker della droga al servizio delle cosche. Elementi di primissimo piano in grado di dialogare e trattare direttamente con i narcotrafficanti sudamericani. Entrambi coinvolti nella maxi-inchiesta denominata Decollo, entrambi ritenuti esponenti di spicco della ‘ndrangheta vibonese, entrambi assassinati. Il primo, Vincenzo Barbieri è stato ucciso davanti ad una tabaccheria, nel centro di San Calogero, a colpi di mitraglietta skorpion e con un fucile da due persone a volto coperto. Il secondo, Domenico Campisi, imparentato con Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”, è stato sorpreso e ammazzato in pieno giorno. Due delitti eccellenti legati l’uno all’altro.

 

L’ipotesi. Secondo alcune intercettazioni captate dal Ros che compaiono tra i faldoni dell’inchiesta “Mediterraneo” è emerso che l’omicidio di Campisi sarebbe stato compiuto come risposta a quello di Barbieri. Alcuni affiliati al clan Molè ipotizzano il coinvolgimento nell’omicidio di Vincenzo Barbieri di alcuni componenti del gruppo facente capo ai Campisi. Ipotesi in cerca di riscontri oggettivi che potrebbe presto diventare tesi per l’accusa. Per il momento è una pista inedita che gli investigatori del Ros seguono con particolare attenzione nel tentativo di risalire agli autori di due omicidi eccellenti e, allo stesso tempo, sorprendenti.

 

 

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