Il portale turistico della Regione Calabria torna online ma è peggio di prima, anzi uguale

Il dominio del sito che dovrebbe promuovere il settore era ancora intestato a un dirigente in pensione da anni. Fuori uso durante la Bit di Milano è tornato operativo dopo l’aggiornamento dei dati amministrativi ma la sua utilità resta minima. La spiegazione ufficiale del Dipartimento conferma la nostra ricostruzione sui motivi che hanno determinato il blackout

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di Enrico De Girolamo
19 febbraio 2020
15:36

Zitto zitto il portale turistico della Regione Calabria è tornato online. Dopo il clamoroso disservizio che l’ha visto fuori uso anche durante la Bit di Milano, a cui la Regione ha partecipato dal 9 all’11 febbraio scorso, il sito da circa 2 milioni di euro è nuovamente accessibile all’indirizzo turiscalabria.it. La novità più importante (anche l’unica a dire il vero) non si vede. Per scoprirla bisogna utilizzare un servizio online che consenta di ricavare la “carta d’identità”, per così dire, del portale.

 


Dominio non più intestato al dirigente in pensione 

Così, si scopre che il dominio, registrato su Aruba, non è più intestato al dirigente in pensione da oltre due anni, Pasquale Anastasi, che fino al 17 febbraio risultava ancora il referente amministrativo e tecnico. Il suo nome è stato ora sostituito da quello del nuovo dirigente del Dipartimento turismo della Regione Calabria, Maria Francesca Gatto, alla quale è stato “intestato” il dominio turiscalabria.it. Proprio questa incongruenza, tenuta in piedi sino a due giorni fa, con le relative difficoltà di accesso ai settaggi del sito resisi necessari a causa del cambio di gestore telefonico, potrebbe essere stata la causa del blackout, come avevamo ipotizzato mettendo insieme alcuni indizi. Ipotesi non smentita dalla Gatto, che, interpellata sulla questione, si era limitata a un no comment.

 

La versione ufficiale della Regione

La conferma, anche se indiretta, è arrivata oggi, con un comunicato della Regione, che ci tiene a informare «che il portale tematico del turismo è da ieri, 18 febbraio, pienamente raggiungibile anche attraverso il solito canale turiscalabria.it».
«Si precisa comunque - continua la nota -, così come comunicato anche sui relativi social, che il portale non è mai stato offline ed è sempre stato raggiungibile attraverso l’indirizzo www.turismo.regione.calabria.it». In altre parole, gli utenti interessati più che consultare Google avrebbero dovuto ricorrere a una palla di vetro o, nella migliore delle ipotesi, essere follower della Regione. Non proprio una strategia di massa.


Poi la chiosa finale, che conferma i disagi causati dal cambio di operatore telefonico: «Il problema tecnico, che ha inibito l’accesso diretto dallo scorso 13 gennaio, è risultato essere collegato al cambio di gestore di connettività ed è stato completamente risolto grazie anche al supporto tecnico del settore Agenda digitale del Dipartimento presidenza e di Aruba».
Al netto delle claudicanti giustificazioni per un portale costato una barca di soldi, è un fatto che, dopo l’aggiornamento dei dati e il rilascio di nuove coordinate d’accesso, sia nuovamente funzionante.

 

"Attenzione, sito non sicuro"

Superato l’imbarazzo dell’offline anche durante il più importante appuntamento fieristico del settore turistico, i problemi restano comunque quelli di sempre, sintetizzabili nella sostanziale inutilità di un costosissimo portale web che, in verità, non porta da nessuna parte.
Statico, caratterizzato da una grafica pesante stile primi anni 2000, zeppo di inutili brochure e di immagini da agenzia di viaggi, il sito “accoglie” i visitatori con un preoccupante messaggio di allerta generato dal browser di navigazione (Chrome o Mozilla, ad esempio) che invita a stare alla larga: “La connessione non è privata, gli utenti malintenzionati potrebbero provare a carpire le tue informazioni”.

 

A questo punto, il 90 per cento dei navigatori lascia perdere e va a cercare notizie sul turismo calabrese altrove. Il restante 10 per cento accetta il pericolo di muoversi su un sito non sicuro e clicca su “procedi”, forse nella consapevolezza tecnica che il portale - in perfetta linea con la sua architettura anacronistica – è un vecchio “www” che non garantisce la protezione dei dati offerta dal moderno e diffusissimo protocollo https.
Questi che possono sembrare solo noiosi aspetti tecnici che riguardano gli addetti ai lavori, sono in realtà muri insormontabili per l’utenza media, capaci di vanificare completamente la presenza sul web del portale regionale. Anche chi però decide di entrare a proprio rischio e pericolo, si accorgerà presto che il gioco non vale la candela.

 

Turismo vero, chi l'ha visto?

Ad attenderlo oltre i segnali di allerta, c’è un sito ricco di promesse non mantenute. Così, ad esempio, se si consulta la sezione “mobilità – come spostarsi in Calabria” non si trovano orari e biglietterie online, ma solo schede di testo stile Wikipedia (a volte due righe due, niente di più) sui tre aeroporti e ben 19 porti, da quello di Gioia Tauro ai piccoli moli turistici. Niente treni, niente pullman, niente auto a noleggio, niente ncc o taxi. Nulla di nulla. Chiunque speri di trovare informazioni davvero utili a spostarsi in Calabria per motivi turistici resterà deluso e potrà al massimo essere edotto sul fatto, ad esempio, che a Villa San Giovanni “le navi in uscita hanno la precedenza su quelle in entrata, inoltre devono mantenersi ad almeno 60 m dalla testata e dal lato interno del molo foraneo”. Non certo un’informazione turistica.

 

Provare per credere

Non va meglio nelle altre sezioni del sito, come le pagine denominate “servizi al turista”. Di servizi, ovviamente, neppure l’ombra. Uno specchietto sulla destra della pagina invita a compilare il form della propria vacanza ideale: “Con chi vuoi viaggiare? Cosa vuoi fare? Dove vuoi andare?”. Facciamo una prova e compiliamo i vari campi: in viaggio con la famiglia, cerco una località di mare e vorrei andare in provincia di Vibo Valentia. Risultato della ricerca: zero assoluto. Neppure un suggerimento, come se la Costa degli dei fosse stata cancellata dalla faccia della terra da quegli stessi dei che l’hanno creata. Ma il risultato non cambia per le altre località calabresi, come la città di Reggio, con il “servizio al turista” del sito che restituisce il solito vuoto spinto.
Insomma, turiscalabria.it è tornato online ma è come se non ci fosse, nonostante centinaia e centinaia di migliaia di euro spesi nel corso degli anni. Un capitolo, quello dei costi e delle consulenze, che merita una puntata a parte nei prossimi giorni.


degirolamo@lactv.it

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