L'ozono contro il virus: tecniche di sanificazione per la Fase 2

L'azione del gas potrà rendere più sicuri mezzi di trasporto e luoghi di lavoro quando, con il virus ancora in agguato, l'allentamento delle restrizioni permetterà a un maggior numero di persone di uscire di casa

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di Francesca Giofrè
29 aprile 2020
12:42
foto Ansa
foto Ansa

Dal 4 maggio prenderà il via la Fase 2. Mantenendo le dovute precauzioni e cautele, allenteranno alcune delle restrizioni cui tutta Italia è sottoposta ormai da settimane. Si tenterà di far ripartire il motore economico del Paese: ad aprire per prime i battenti saranno le imprese dei settori manifatturiero, delle costruzioni e del commercio all’ingrosso. Dovranno però scrupolosamente attenersi ai protocolli di sicurezza stilati dal Governo insieme alle parti sociali: mascherine, distanze di sicurezza e sanificazione degli ambienti fra i punti più salienti. Misure che dovranno essere applicate anche in altri ambiti, in primis quello dei trasporti.

Sanificazione cardine della Fase 2

Se con mascherine e distanziamento sociale abbiamo ormai più o meno tutti preso dimestichezza, sembra ora di farlo anche con la sanificazione che, probabilmente, diventerà essenziale in questa Fase: da relegate in casa, sempre più persone dovranno uscire per recarsi a lavoro ed è essenziale che i mezzi di trasporto utilizzati e i luoghi stessi di lavoro siano resi il più possibile sicuri in un momento in cui ancora il virus è in circolazione. «L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago», si legge così, tra gli obblighi previsti per chi riaprirà, nel protocollo di cui sopra, allegato al Dpcm del 26 aprile.


L’ozono nella lotta contro il coronavirus

Una delle possibili modalità di sanificazione è quella effettuata con l’ozono. Esso è stato riconosciuto dal ministero della Salute, con protocollo del 31 luglio 1996 n°24482, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, muffe, acari e virus. Mentre organismi come i batteri se sottoposti all’azione ossidante dell’ozono vengono distrutti, i virus subiscono una inattivazione. Vale a dire che esso agisce ossidando, e dunque inattivando, i recettori virali specifici utilizzati per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere. Viene così bloccato il meccanismo di riproduzione virale a livello della sua prima fase, ossia quella dell’invasione cellulare. L’efficacia della sua azione è stata stimata intorno al 99%, con tempi anche di pochi minuti. Tra l’altro, ciò che ha fatto notare il ministero della Salute è anche che, a differenza dei disinfettanti classici che rilasciano sostanze inquinanti, l’ozono si decompone ad ossigeno e questo potrebbe evitare effetti collaterali per l’ambiente e la salute.

 

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