La tentata estorsione

«Ti faranno visita dei malviventi». Minacce al Lido Jonio di Catanzaro, il gup ammette quattro parti civili

Si sono costituiti nel processo i gestori della struttura, un uomo che stava eseguendo dei lavori e l’associazione Forum antiusura. Secondo l’accusa sono stati diversi i tentativi di sottrarre anticipatamente i locali ai gestori

19
di Alessia Truzzolillo
20 febbraio 2024
14:47

Sono quattro le parti civili che si sono costituite oggi nel corso dell’udienza preliminare a carico di Alfredo Valentino, 49 anni, accusato di tentata estorsione in concorso con lo zio Giovanni Valentino, 68 anni, e con il fratello dello zio Alfredo Valentino, 62 anni (i quali hanno chiesto il giudizio immediato).
Secondo l’accusa, Valentino, difeso dagli avvocati Cesare Russo e Gregorio Viscomi, avrebbe aiutato i parenti nel tentativo di ottenere il rilascio anticipato del Lido Jonio di Catanzaro da parte dei gestori Matilde Talotta e il marito Anello Grampone.

Leggi anche

Questi ultimi, nel 2015, avevano ottenuto in locazione per cinque anni la struttura turistica da Giovanni Valentino. Quando i rapporti tra il 68enne e i gestori, nel 2016, si erano incrinati, e dopo che il lido era andato distrutto tra le fiamme di due incendi avvenuti il 19 luglio 2017 e il sei gennaio 2018, il proprietario avrebbe tentato di impedire la ristrutturazione dei locali per farli rientrare nel suo possesso.


Le accuse

In particolare, Giovanni Valentino avrebbe telefonato ad Antonio Macrina, che stava eseguendo dei lavori, intimandogli di non procedere: «Macrina sono Valentino, a questo lido morirà qualcuno».
Il tre marzo 2019 Alfredo Valentino (49 anni) si sarebbe recato da Nello Grampone per riferirgli un ultimatum da parte dello zio e «minacciandolo che se non avesse lasciato i locali gli avrebbero fatto visita dei malviventi».

Leggi anche

I gestori, difesi dagli avvocati Michele Gigliotti e Andrea Gareri, insieme ad Antonio Macrina, difeso dall’avvocato Antonio Lomonaco, e all’associazione Forum antiusura, sono stati ammessi oggi quali parti civili. Il pm Francesco Bordonali si era inizialmente opposto alla costituzione di Macrina e dell’associazione. Ma il gup Fabiana Giacchetti, ascoltate le ragioni degli avvocati di parte civile, ha accolto tutte le costituzioni.
Il processo proseguirà il prossimo 24 aprile per la discussione del pm.

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top