In scena

Bronzi di Riace, la loro storia e il mistero di una terza statua approdano in teatro a Roma

Si va in scena il 19 aprile al Manzoni. A parlare dei due guerrieri riemersi dal mar Jonio sarà il noto archeologo reggino Daniele Castrizio

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di Redazione Cultura
3 aprile 2024
15:37

Una storia entusiasmante, fatta di nuove scoperte archeologiche e scientifiche; di arte, mito e persino di cronaca nera. Riemersero dalle acque del mare di Riace, in Calabria 52 anni fa. E da allora il loro è stato un successo di pubblico e critica sempre crescente. Gli studiosi ne hanno discusso e ne discutono ancora oggi, spesso con forti accenti polemici. Ma sono concordi nel dire che si tratta delle due statue di bronzo più belle del mondo e che risalgono al quarto secolo a. C., il periodo d'oro della civiltà magnogreca.

Nello spettacolo "Il viaggio dei bronzi di Riace" il noto archeologo reggino Daniele Castrizio, coadiuvato dal visual designer Saverio Autellitano, spiegherà che vengono dalla cittadina greca di Argos; ipotizzerà chi li ha fusi (il noto scultore Pitagora di Reggio), chi li ha commissionati e perché; le straordinarie tecniche di fusione, i restauri ed i rimaneggiamenti durante una vita travagliata di spostamenti e di viaggi. Tanto per cominciare c'è la ragionevole certezza che i vincitori romani li portarono a Roma e li esposero al Tempio di Pompeo. Ci sono fondati motivi - lo spettacolo li spiega con i risultati di analisi scientifiche e con i riscontri puntigliosamente trovati nella letteratura classica greca e latina - per ritenere che si tratti dei fratelli fratricidi Eteocle e Polinice del ciclo dei "Sette a Tebe".


Ed ancora: ci sono fondati motivi per ritenere che facessero parte di un gruppo a 5, che in una scena teatrale statuaria hanno raccontato il culmine drammatico della contesa dei due fratelli per il potere a Tebe. Gli altri tre protagonisti che mancano sono la sorella Antigone, la madre Eurigania e l'indovino Tiresia. Sarà anche una narrazione che, grazie ai versi dell'attrice Annalisa Insardà, e alle musiche e alle parole del musicantore Fulvio Cama, riproporrà le atmosfere del mito e della tragedia greca. In questo caso - spiega Daniele Castrizio - la scena interpretata dalle cinque statue ha una morale ben precisa: la guerra porta frutti sempre amari e dev'essere evitata ad ogni costo. Ogni riferimento all'attualità odierna è lasciato agli spettatori.

La voce narrante sarà del giornalista Paolo Di Giannantonio. Le sorprese non finiscono qui. In Grecia c'è una terza statua in fase di restauro. Potrebbe trattarsi di Tiresia, dicono Castrizio e Autellitano. Ma il colpo di scena è arrivato solo qualche giorno fa e sarà rivelato il 19 aprile, al Teatro Manzoni, da Daniele Castrizio: c'è un terzo bronzo. E si trova negli Stati Uniti. Chi assisterà allo spettacolo rimarrà stupito. "l viaggio dei Bronzi di Riace" è una produzione del'Accademia dei Caccuriani per la promozione della Calabria.

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