Le suore Riparatrici del Sacro Cuore, tra nobiltà e carità

VIDEO | Da oltre un secolo Sant'Andrea dello Ionio ospita la Congregazione. Prima orfanotrofio, oggi è un asilo 

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di Saverio Caracciolo
4 aprile 2021
12:13

Oramai sono 119 anni che a Sant’Andrea Apostolo, nello Ionio catanzarese, il grande palazzo nobiliare della baronessa Maria Enrichetta Scoppa, ospita la Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore.

Era il 1902 quando la baronessa, nata proprio a Sant’Andrea il 3 novembre 1831, decise di donare il suo palazzo con tutti gli arredi alla Congregazione fondata il 24 ottobre del 1875 da Madre Isabella de Rosis, nobile calabrese di Rossano e figlia del barone Domiziano De Rosis e della baronessa Gabriella Francesca Berlingeri.


Fin da giovane Maria Enrichetta Scoppa matura la vocazione di carità verso il prossimo: decide di non sposarsi e nel 1869 viene consacrata “Ancella di Dio”. Poi, dopo trent’anni esatti, per la seconda volta si consacra al Signore e decide di entrare nella Congregazione delle Suore Riparatrici del S. Cuore nel 1904, diventando da questo momento in poi madre Saveria Scoppa.

Il grande palazzo nobiliare, fin dall’inizio, proprio per volontà di madre Saveria, oltre ad essere luogo di preghiera, diventa anche un orfanotrofio. Negli anni molti bambini e giovani vengono accolti, educati e istruiti, quindi introdotti alla vita civile con tanto di dote.

Oggi a custodire la storia e le tradizioni religiose, all’interno del palazzo sono rimaste solo tre suore: suor Elsa, la madre superiora; suor Maria Domenica e suor Nelia. Il loro istituto non è più un orfanotrofio, ma semplicemente un asilo.

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