Palizzi, sospeso tra cielo e terra: questa sera nuova puntata de La Terra del Sole

Questa sera Giuseppe Gervasi e La Terra del Sole, alle 21 su LaC, ci faranno conoscere Palizzi in provincia di Reggio Calabria, nel cuore dell’area Grecanica. Un borgo tra i più suggestivi in Calabria che si inerpica sulle pendici dell’Aspromonte orientale. Si raggiunge Palizzi percorrendo tornanti panoramici e luoghi affascinanti.

Dall’alto domina il castello medievale da sempre a protezione del paese. Un labirinto di vicoli tra le rocce, che ha incantato camminatori del passato e che ancora oggi lascia il visitatore senza fiato.

Nei pressi dei Calanchi di Palizzi, sito S.I.C (Sito di interesse comunitario), patrimonio naturalistico di grande rilevanza geologica, incontreremo il Professore Sebastiano Stranges, ricercatore storico e antropologico. Prima dell’incontro con Sebastiano Stranges, la  Poesia di Teresa Carmine Romeo interpretata da Domenico Principato e il suono della lira calabrese del musicista Filippo Stilo.

Il viaggio continuerà con il professore Stranges, che racconterà la storia di Pallizzi, arricchita da aneddoti e anteprime. Nel centro storico di Palizzi incontreremo Emanuele Maisano (Presidente Associazione Culturale “Poliscin”). Un viaggio nei “Catoji” e l’incontro colmo di emozioni con Enzo Calabrò, Memoria di Palizzi, e poi un palmento del 1600, che diventerà museo del vino, mentre la voce della musica allieterà i nostri passi.

Il viaggio si concluderà nel borgo rurale semiabbandonato di Pietrapennata. Un panorama mozzafiato e la statua del Gagini  della Vergine della Lica, custodita nella chiesa della Spirito Santo nel cuore del borgo, renderanno indimenticabile il viaggio alla scoperta di Palizzi.

[…] siamo giunti in vista di Palizzi, una città molto strana, costruita attorno ad una roccia isolata, dominante una delle tante strette vallate aperte al mare. […] il cui castello è visibile solo dal lato nord, […]. Nessun posto più selvaggio nè più straordinario di Palizzi può attirare l’occhio di un artista”. Edward Lear, anno 1847