Petilia Policastro, gli studenti donano un'opera in legno ai Carabinieri

Il dono rientra in un progetto tra l'Arma e la scuola, volto alla sinergia tra le istituzioni e le giovani generazioni

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di Giuseppe Laratta
6 giugno 2018
10:50

In occasione della Festa della Repubblica appena trascorsa, i ragazzi dell’istituto professionale Afi (Arredi e forniture d'Interni) "Margherita Hack" di Petilia Policastro, nel crotonese, hanno donato alla compagnia dei Carabinieri un’opera in legno da porre all’interno della sede del comando. Il dono rientra in un progetto intrapreso tra l'Arma e la scuola ed è finalizzato allo scambio di insegnamenti nobili tra le istituzioni presenti sul territorio.

 


Per suggellare questa intesa, gli studenti hanno voluto realizzare nei laboratori di lavorazione del legno della scuola, un pannello decorativo dedicato all'Arma dei Carabinieri, esprimendo un attestato di stima, apprezzamento e fiducia verso il Comandante della Compagnia, nei confronti del Comandante della Stazione e di tutti i militari che vi prestano servizio.

L'opera é stata realizzata su pannelli sovrapposti di listellare di faggio. Sul primo pannello vi é rappresentata la città di Petilia Policastro realizzata a tecnica mista (incisione e tarsie in legno) identificabile da elementi come la struttura urbanistica, la "Timpa da serpa", la Chiesa di San Francesco di Paola posta sul bordo del dirupo. La città é stata immaginata stilizzata con il richiamo nella mente de "l'Allegoria degli effetti del Buon Governo sulla città" di Ambrogio Lorenzetti (1339).

Sul pannello posteriore sono state tracciate con il pirografo parte delle lingue di fuoco del fregio dei Carabinieri che bruciano i tentacoli di una piovra (simbolo del male) colpita ma non finita, che spuntano dalla parte destra della composizione. Sullo stesso piano é stata inserita una lamina in acciaio verniciata che riproduce l'immagine dell’uniforme storica dei Carabinieri Reali, da sempre presenti nella città di Petilia Policastro e la nuova uniforme unite dal fregio  realizzato in alluminio. Il volto del carabiniere “veglia” puntando lo sguardo all’interno della città, nell’intento di salvaguardare la stessa non solo dalla criminalità proveniente dall’esterno, ma anche dal rischio dello svilupparsi di forme di prevaricazione interna o di solidarietà tra consociati volte la tollerare condotte non ispirate a canoni di legalità e giustizia.

Il colori utilizzati sono il rosso e il blu: il rosso, colore anticamente consacrato a Marte, simboleggia le virtù guerriere, e l'azzurro, rappresenta il valore militare e l'amore verso la Patria. Tutti questi simboli sono illuminati da una striscia di led posta tra i due pannelli che ne esaltano profondità e chiarore. E' la rappresentazione del rapporto di integrazione e di dialogo che esiste, e che vuole essere rafforzato, con la popolazione locale oltre che il simbolo della reciproca fiducia che lega le giovani generazioni con l’Arma dei Carabinieri.

Giornalista
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