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di Francesco Graziano
20 gennaio 2024
18:20

A metà tra Ionio e Tirreno, viaggio nel borgo di Cortale tra le sue prelibatezze e una storia antichissima

Incastonato nell'Istmo di Catanzaro, passeggiando tra le sue vie è possibile perdersi tra le bellezze di chiese e fontane. Immancabile l'assaggio dei fagioli e della graffiola

Destinazioni

È situato nella parte più stretta d'Italia, incastonato in quell'Istmo di Catanzaro che accorcia le distanze tra il mar Ionio e il mar Tirreno. Il borgo di Cortale dispone di una posizione privilegiata e, in alcuni punti del suo territorio, dà modo allo sguardo dei visitatori di voltare la testa per ammirare in un solo sguardo i bordi della Calabria, il punto in cui la terra calpestabile diventa mare, il limite oltre il quale l'unico colore che avanza è il blu navigabile. 

 


Dal greco "cortazo", nutrire la stella, al latino "cohortale", parco di animali: è probabilmente questa la derivazione del nome della comunità situata nella provincia di Catanzaro. Come è probabile che il nucleo che ha dato origine all'insediamento fosse un antico monastero basiliano, intitolato a S. Michele e ai SS. Anargiri (Cosma e Damiano) ed edificato nel 1070. Seppur indicata come contrada rurale, il nome di Cortale compare per la prima volta in un documento datato 1098. Nell’area dell’ex abbazia di Cortale è stato rinvenuto il "betilo", un reperto lapideo a cui veniva riservata una funzione sacra, con sopra riportata un'antichissima iscrizione della Magna Grecia.

 

Camminando per le vie del centro storico, in una ragnatela di vicoli che sembra catturare un passato contrario all'idea di consegnarsi al futuro, è possibile entrare in contatto con la singolare bellezza di differenti beni monumentali. Tra questi, la Chiesa di Santa Maria Cattolica Maggiore risalente al XVIII secolo; la fontana di Donnafiori, caratterizzata da sei cannelle da cui sgorga l'acqua e da un lavatoio disposto sul retro con quattro vasche; la Chiesa di San Giovanni; la fontana dei Cinque canali, la più antica del paese; la fontana dei Tre canali adornata da mascheroni in pietra; il palazzo di Andrea Cefaly. Sempre nel territorio di Cortale, in contrada Abatia, è situato il "lavatoio delle olive" fatto edificare nel 1874 da D. Gregorio Pellegrini. Lo scopo della macchina idraulica olearia era quello di estrarre olio per uso industriale dalle sanse esauste. Una vera e propria opera di archeologia industriale. 

 

Una delle figure più importanti legate alla storia e alla tradizione di Cortale è certamente quella del pittore Andrea Cefaly, nato nel piccolo centro calabrese nel 1827. Formatosi nell'ambiente culturale napoletano, fondò nel suo paese di origine una scuola di pittura, la "Scuola cortalese". Il celebre artista prese parte ad importanti esposizioni del tempo, tra le quali: la Mostra Borbonica di Napoli del 1859, la Mostra Nazionale di Firenze del 1861, l'Esposizione di Vienna del 1873, la Mostra Nazionale di Napoli del 1877, la Mostra di Roma del 1883. 

 

Un viaggio alla scoperta di Cortale, per qualsiasi esploratore in cerca di nuove avventure, non può ritenersi concluso senza aver avuto la possibilità di entrare in contatto con i prodotti inseriti nel registro De.C.O., denominazione comunale di origine, istituito dal comune al fine di promuovere le produzioni locali. Nello specifico bisogna citare la seta, realizzata in modo artigianale; i fagioli, presenti sul territorio in cinque varietà; la graffiola, dolce tipico del paese spesso preparato in occasione di eventi e matrimoni. 

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