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di Asmara Bassetti
21 gennaio 2024
17:00

Il Santuario di San Francesco di Paola, un viaggio suggestivo tra spiritualità e preghiera

Il luogo simbolo del Santo di Calabria, che sorge tra le colline della fascia costiera tirrenica, attrae ogni anno migliaia di fedeli da ogni parte del mondo

Tra le colline della fascia costiera dell’Appennino Paolano, dove il silenzio è rotto solo dallo scorrere del fiume, sorge un luogo ricco di spiritualità e preghiera visitato ogni anno da migliaia di fedeli da tutto il mondo. Padre Gaetano Nicolaci, assistente provinciale dell’Ordine dei Minimi, ci accompagna in un viaggio lungo questo luogo suggestivo, punto di riferimento di tanti calabresi.

Attraverserete la Cappella di San Francesco, cuore del santuario la cui storia nasce a partire dal XV secolo, quando nella grotta della penitenza un giovane Francesco si ritira abbandonando la sua famiglia per dedicarsi alla preghiera. La sua presenza spirituale continua è data dai molti elementi sacri che sono appartenuti al Santo: le sue ossa ridonate dai francesi all’inizio del 900, il mantello con il quale attraversò miracolosamente lo Stretto di Messina, i suoi sandali e un dente, donato a sua sorella Brigida come ricordo prima di partire per la Francia. Lungo il percorso per il luogo sacro, si possono vedere numerosi affreschi che rappresentano la vita di San Francesco, dalla nascita alla morte, e fino alla canonizzazione. 


Grande importanza riveste poi il romitorio, nato per l’esigenza di accogliere i primi seguaci, che decisero di fare la sua stessa esperienza non appena si sparse la voce della presenza di un giovane nella grotta. Questo diede vita all’Ordine dei Padri Minimi. Tutto intorno parla dei miracoli del Santo conosciuto in tutto il mondo: dalla fonte della cucchiarella, nata per sua mano, che fece sgorgare acqua dalla roccia servendosi del suo bastone, alla fornace, all’interno della quale alcuni operai che stavano costruendo il santuario buttarono le ossa dell’agnellino Marcellino dopo averlo mangiato, che il Santo fece ritornare in vita. Tangibile è poi il legame di Francesco con San Francesco di Assisi, che apparendogli delineò con il suo bastone il perimetro dell'opera che il santo paolano avrebbe dovuto realizzare, grande abbastanza da ospitare le migliaia di fedeli che ogni anno sarebbero venuti a fargli visita.

 

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