Coronavirus: cartolerie riaperte, ma resta la preoccupazione: «Abbiamo bisogno di aiuto»

VIDEO | Hanno rialzato la saracinesca, ma i commercianti di Catanzaro chiedono di non essere abbandonati

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di Daniela  Amatruda
16 aprile 2020
18:20

«La riapertura, dopo più di un mese, è stata un momento emozionante, adesso però dobbiamo fare i conti con debiti, fitti e fornitori. Il bonus dell’Inps è arrivato, ma non basta». Emiliano Lamanna è il titolare di una cartoleria del centro storico di Catanzaro, un esercizio commerciale che martedì ha riaperto dopo le disposizioni dell’ultimo decreto Conte. Insieme alle cartolerie, hanno rialzato la saracinesca anche le librerie e i negozi di abbigliamento per bambini. In questi giorni, sulla sua pagina facebook, Lamanna aveva evidenziato le diverse difficoltà del settore.

 


«Una seconda inaugurazione»

 

È con emozione che Emiliano ha descritto la riapertura della sua cartoleria: «Sembrava una seconda inaugurazione, ma questa volta senza persone». 
«Dopo questa lunga serrata – ha detto Lamanna – le criticità sono tantissime. Proprio oggi mi è arrivato il messaggino dell’Inps sul cellulare che mi ha avvisato dell’accredito del bonus da 600 euro, ma purtroppo non basterà per pagare i debiti. Noi soffrivamo già da tempo nel centro storico del caro fitti, prima ancora del Coronavirus. Dobbiamo essere ottimisti ed avere una grande forza d’animo. La ripresa sarà graduale e per molti credo che ci vorrà un anno o forse più per riprendersi».

 

I primi acquisti

 

«Sin dal primo giorno – ha detto Lamanna – abbiamo risposto alle esigenze di molti studenti e bambini che stanno facendo didattica online a casa: colori, quadernoni, matite, album, ma anche qualche romanzo a fumetti. Essendo anche una fumetteria – ha aggiunto – è stato bello vedere l’interesse di alcuni clienti affezionati che hanno deciso di acquistare questo genere di romanzo per distrarsi da questo periodo grigio».

 

Dispositivi di sicurezza 

 

La comunicazione della riapertura è arrivata a ridosso delle festività di Pasqua e, come ha spiegato Lamanna, «le attività non erano ancora pronte a garantire la massima sicurezza». «Abbiamo mascherine e guanti – ha detto Emiliano –, ma ci vorrà ancora qualche giorno per avere il divisore in plexiglass da collocare davanti alla cassa». 

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