Da dimora storica a fattoria didattica, a Locri risplende il fascino seicentesco di Villa Carbone

Promuovere la conoscenza del mondo agricolo e della terra, attraverso la riscoperta della natura e delle tradizioni. È questo l’obiettivo della fattoria didattica realizzata dall’azienda agricola Candida, nell’incantevole scenario di contrada Carbone, a Locri, grazie al sostegno del Gal. A ospitare il progetto, gli spazi adiacenti all’antico borgo rurale in occasione della Giornata nazionale dell’Associazione dimore storiche italiane, giunta quest’anno alla XIV edizione. 

«Abbiamo cercato di unire l’utilità alla bellezza di questo posto – ha espresso il presidente del Gal Francesco Macrì - vorremmo che tanta gente iniziasse a ragionare su come cambiare sul serio la Locride, e io credo che questo territorio può cambiare anche attraverso lavori che vengono fatti in questo modo, con fattorie didattiche, palestre per disabili, con birrifici nei santuari e tutto quello che può apparire strano ma fa parlare in positivo di un territorio che ne ha estremo bisogno. È la conferma di un Gal che lavora non per fare chiacchiere». 

L’azienda agricola è stata fondata nel ‘600 da Antonino Candida, che acquistò la tenuta ed edificò la casina di campagna, Casina Carbone, dimora storica, che attualmente è il fulcro dell’attività aziendale, che si estende per oltre 40 ettari su un altopiano, lungo la strada che collega Locri a Gerace. I proprietari hanno puntato sulla valorizzazione delle colture tradizionali della Locride quali olivo, agrumi, mandorlo, sviluppando sin dagli ’80 una coltivazione totalmente biologica, e sulla ristrutturazione del borgo storico, riconvertendolo in un accogliente agriturismo. «È stata un’idea per creare in un vecchio frantoio e in un vecchio deposito dell’olio due strutture dove poter insegnare e portare avanti la cucina locale in un ambiente storico – ha rimarcato il proprietario Domenico Andrea Candida - Può rappresentare un’ottima soluzione per dare sviluppo alla parte culturale e alla parte gastronomica di quest’area».