Infrastrutture Calabria

Gioia Tauro, i terminalisti chiedono più spazio nel porto. Agostinelli: «Ottimo segnale, li assecondiamo»

VIDEO | Il presidente che guida l'Autorità di sistema sale sulla collina che sovrasta l'area e spiega il nuovo destino delle aree: «Loro intendono occupare tutti gli spazi residuali del terminal e noi abbiamo il dovere di assecondare questo desiderio»

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di Agostino Pantano
19 gennaio 2023
14:46

«I due terminalisti chiedono più spazi dentro il porto e noi abbiamo il dovere di assecondare queste richieste». Il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Andrea Agostinelli, sceglie la collina che sovrasta l’immensa area di Gioia Tauro per spiegare la novità. Da qua il colpo d’occhio, sul primo porto italiano per traffico di container e sulle 3 zone industriali ad esso contermini, è eccezionale e la vista serve all’ammiraglio per indicare meglio l’overbooking attuale e come intende affrontarlo. «Prevediamo – spiega – un anno di assestamento per i record del terminalista dei container e di sviluppo ulteriore dell’automotive. Loro intendono occupare tutti gli spazi residuali del porto e noi abbiamo il dovere di assecondare questo desiderio».

Traccia l’impegno amministrativo dei prossimi mesi, a pochi giorni dall’incontro che ha avuto in trasferta con il presidente di Automar, ma soprattutto – indicando dall’alto le porzioni di territorio interessate ai futuri dilatamenti – spiega quel che sta già avvenendo. «Msc – prosegue Agostinelli – ovviamente paga la sosta dei container vuoti che sta collocando in aree nuove. Questo è il segnale del ruolo nevralgico che Gioia Tauro continua a giocare nelle strategie di questo grosso player, in attesa che i traffici mondiali segnino definitivamente una ripresa». Si attende a giorni l’arrivo di altre 3 gru e, dunque, assestato l’investimento dei privati il presidente pensa a quel che il potere pubblico dovrà fare nel 2023.


«A giorni – commenta - firmeremo con il commissario Zes, Giosi Romano, il protocollo che regola i nostri rapporti, significa che in questo retroporto di 440 ettari ci saranno occasioni per nuove iniziative industriali. Noi stessi abbiamo un progetto definitivo per la bonifica di mezzo milione di mq, l’area ex Enel per intenderci, che significa sistemare la zona per future attività industriali e commerciali che certamente non mancheranno». Insomma, un 2023 con una pianificazione risolutiva (a cui si aggiunge quella di Anas e Rfi per il nuovo svincolo autostradale e il rifacimento del raccordo ferroviario) mentre, però, anche l’esecuzione dei lavori programmati procede visto che è stato aperto pochi giorni fa il cantiere per i nuovi alloggi del personale della Capitaneria.

Giornalista
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