A Polistena padre Alejandro: il don Ciotti messicano (VIDEO)

Il sacerdote è candidato al Nobel per la Pace. Nella città della Piana ha raccontato la sua storia racchiusa nel libro: “I narcos mi vogliono morto”
26 ottobre 2017
15:50
Incontro a Polistena
Incontro a Polistena

Lui è don Alejandro Solalinde, sacerdote messicano, difensore dei diritti umani, candidato premio Nobel per la pace. Sotto scorta da 5 anni. I Narcos vogliono ucciderlo. Sulla sua testa pende una taglia milionaria. A Polistena ha raccontato la sua storia, racchiusa nel libro edito da EMI con prefazione di don Ciotti. Un missionario che ha difeso i più deboli creando un centro d'accoglienza per i migranti latinoamericani al confine con gli Stati Uniti, meta verso cui scappano da povertà e fame.

 


Una storia di denuncia, di battaglia che ricorda quella portata avanti in Italia dal fondatore di Libera e don Pino Demasi, quest'ultimo seduto al suo fianco, nel dibattito all'interno del Duomo. Tra i presenti  anche il procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza e il neo comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe Battaglia che la realtà del Messico, paese più corrotto al mondo,  l'hanno toccata con mano.

 

Lì a comandare sono i cartelli del narcotraffico e i migranti diventano risorsa, una merce: vittime di sequestri a scopo di riscatto, di riduzione in schiavitù e prostituzione, del mercato degli organi e quando non servono più finiscono nelle fosse comuni. Don Alejandro prima di proseguire il suo viaggio ha voluto conoscere la situazione degli immigrati della piana. A loro  lascia un messaggio di speranza.

 

Erica Cunsolo

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