Sicurezza nei cantieri

Rischio caldo, la Fillea Cgil a Occhiuto: «Subito le norme per tutelare i lavoratori più esposti»

Il segretario regionale Celebre chiede al governatore di intervenire prima dell'arrivo dell'estate per evitare malori e infortuni connessi all'aumento delle temperature

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di Redazione Economia
5 aprile 2024
12:05

«Chi ha tempo non aspetti tempo. Come Fillea Cgil chiediamo al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, di emanare in tempi brevi le linee di indirizzo contro il rischio caldo sui posti di lavoro e non aspettare il mese di luglio». È quanto si legge in una nota del segretario regionale del sindacato di categoria Simone Celebre.

«L’estate e il relativo aumento delle temperature – continua – oramai sono alle porte, quindi, diventa impellente l’emanazione di quelle norme atte a tutelare quei lavoratori che per le mansioni che svolgono sono più esposti al rischio termico e a prevenire, quindi, i tanti infortuni e i malori connessi al caldo».


«Tenuto conto del grande caldo registratosi l’estate scorsa – afferma ancora Celebre – e soprattutto dei cambiamenti climatici che fanno presagire che anche quest’estate, così come le precedenti, sarà un’estate alquanto torrida, riteniamo necessario che il tema “caldo” venga affrontato il più presto possibile senza più considerarlo straordinario e indicando già nei prossimi giorni, per l'estate 2024, le norme di tutela per quei lavoratori che per le mansioni che svolgono rischiano di più».

«Chiediamo, perciò, al presidente della Regione Calabria di voler emanare, nel più breve tempo possibile, le linee di indirizzo, che abbiano un arco temporale di validità più lungo rispetto al decorso anno, al fine di garantire l’incolumità dei lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature permettendo così anche alle imprese, ai lavoratori e alle istituzioni di poter programmare per tempo gli interventi necessari a tutela della salute», prosegue il sindacalista.

«Teniamo a sottolineare – aggiunge – che le linee di indirizzo dovrebbero stabilire che in caso di temperature sopra i 35° si debba ridurre o sospendere l’attività lavorativa e si possa fare ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo), che nei cantieri siano resi disponibili e accessibili fonti di acqua e, soprattutto, delle aree ombreggiate dove poter stazionare nelle pause».

«Riteniamo, altresì, necessario – conclude – che le linee di indirizzo indichino l’obbligo per le imprese, con temperature superiori ai 35°, della revisione dell’organizzazione dei turni di lavoro e dei carichi di lavoro tramite specifici accordi aziendali con le Rsu e/o le organizzazioni sindacali territoriali».

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